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MONACO DI BAVIERA - Si chiama iFE.18 ed è la monoposto con la quale la BMW farà il suo ingresso ufficiale nella stagione 5 del campionato di Formula E sfidando le varie Audi, DS, Jaguar, Mahindra e Nissan in attesa di Mercedes e Porsche che faranno capolino a partire dalla stagione successiva.
Padrona di casa. La iFE.18 è stata presentata oggi presso il quartier generale di BMW a Monaco alla presenza di ben due membri del consiglio di amministrazione: Klaus Fröhlich (Motorsport e Ricerca e Sviluppo) e Pieter Nota (Sales e Marketing). Presenti anche il diretto del reparto Motorsport, Jens Marquardt, e i vertici del reparto i e Motorsport, pronti a mettere in campo rispettivamente tutte le competenze maturate in 10 anni di attività nel campo dell’elettrificazione e nelle competizioni con l’obiettivo comune di rendere la monoposto vincente il prima possibile, ma anche di attuare il più rapido trasferimento di tecnologie dalle competizioni alle auto di serie.
Dalla serie alle corse e viceversa. I componenti base della iFE.18 sono stati infatti sviluppati affinché avanzino di pari passo i risultati in termini di prestazioni, efficienza e peso in parallelo con i processi produttivi. Il motore è stato progettato dagli stessi ingegneri che si sono occupati del motore della i3 e della i8, ma avendo a disposizione meno vincoli e più tecnologie. Sono stati impiegati materiali pregiati come il titanio, la ceramica, resine ad alta conduttività e fibra di carbonio, materiale utilizzato anche per l’inverter che adotta la tecnologia del carburo di silicio ed è stato sviluppato tutto in casa, come è da tradizione anche per tutte le M di serie.
Innovativi i materiali isolanti, costituiti da tessuti nei quali è inserito rame, e il sistema di raffreddamento che avvolge a 360 gradi l’intero propulsore. L’ottimale gestione termica offre vantaggi anche per ottimizzare l’aerodinamica interna – aspetto per il quale il regolamento offre libertà – permettendo di utilizzare radiatori più compatti. Rispetto al motore della i3, quello della iFE.18 è il doppio più potente, ma pesa la metà e occupa un terzo del volume. La trasmissione sarà un solo rapporto e avrà almeno la scatola in carbonio, ma non è stato rivelato altro.
Tanta zavorra, tanta leggerezza. Innovativi anche i puntoni della sospensione, realizzati in stampa 3D, e i semiassi, caratterizzati da una costruzione mista: acciaio in corrispondenza dei giunti e fibra di carbonio per la parte centrale con l’obiettivo di avere il massimo della leggerezza e della resistenza. Lo studio certosino sulle masse di ogni componente avrebbe portato notevoli benefici di peso. «Quando abbiamo omologato la vettura – hanno dichiarato quelli di BMW Motorsport – i giudici sono stati stupiti da quanta zavorra possiamo utilizzare». Da regolamento, la vettura completa deve pesare 900 kg e il motore eroga 250 kW in qualifica e 200 kW in gara con una velocità massima (limitata) di 240 km/h.
Questo dovrebbe dare un vantaggio in termini di baricentro e anche di adattabilità della vettura sia ai singoli circuiti sia allo stile di guida dei singoli piloti. A guidare saranno il britannico Alexander Sims e il portoghese Felix da Costa, già impegnati con la casa tedesca nei campionati di durata, rispettivamente il WEC e l’americano IMSA. Confermato in blocco il team Andretti che da tempo è spalleggiato da BMW in Formula E, ovviamente integrato da forze nuove con l’obiettivo di raggiungere i massimi livelli di competitività il prima possibile.