La numero uno della General Motors Mary Barra

Marchionne a Detroit tratta con il sindacato
la GM da Francoforte rifiuta la fusione

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​FRANCOFORTE - «Abbiamo esaminato il piano con attenzione e cura. Lo abbiamo presentato ai nostri azionisti. Sono d'accordo con noi che non è nel nostro interesse». Da Francoforte arriva un nuovo no da Mary Barra, ceo di General Motors, alle avances dell'amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne.

Nessun segnale di apertura, nessun timore di un'Opa ostile. «Abbiamo azionisti forti che credono nella nostra indipendenza», sottolinea in un incontro alla vigilia dell'apertura del Salone dell'Auto di Francoforte. È la prima volta che Mary Barra partecipa a un Salone europeo dell'auto. Non sarà però questa l'occasione per un incontro con Marchionne, rimasto negli Usa per la fase finale del negoziato per il rinnovo del contratto con il sindacato dei dipendenti del settore auto United Auto Workers (Uaw), guidato da Dennis Williams.

Fca è stata scelta da Uaw come leader fra le tre sorelle di Detroit per guidare la trattativa che interessa anche Ford e Gm: sarà cioè la società target da cui fare partire il negoziato che coinvolge in tutto 140.000 lavoratori, 37.000 dei quali Fiat Chrysler. L'obiettivo dell'alleanza con Gm e la trattativa con Uaw hanno un punto in comune: il sindacato americano è infatti azionista della casa di Detroit e l'ad di Fca potrebbe trovare in lui una sponda a sostegno del progetto di fusione.

Il fatto che Dennis Williams abbia scelto Marchionne come interlocutore privilegiato nel negoziato contrattuale oltre a confermare gli ottimi rapporti tra i due, rivela anche l'assenza di ostilità all'ipotesi di un'alleanza tra Fca e la casa americana. D'altra parte il manager italocanadese, convinto che la fusione sia la mossa vincente perché permetterebbe la nascita di un colosso da 30 miliardi di dollari l'anno cash, ha escluso ripercussioni sugli stabilimenti e sulla forza lavoro sia in Usa sia in Italia.

Nessuna ragione apparente quindi perché Uaw si opponga al progetto. A Francoforte Fca, nonostante l'assenza di Marchionne e del presidente John Elkann, gioca un'altra partita importante sul fronte dei modelli e lancia la sfida ai big tedeschi premium, Audi, Bmw e Mercedes. Debutta, infatti, la Giulia Quadrifoglio di Alfa Romeo, presentata il 24 giugno a Milano, primo modello della riscossa del Biscione con un piano che prevede 400.000 unità vendute nel 2018 contro le 68.000 dello scorso anno a livello mondiale.

Sarà l'amministratore delegato dell'Alfa Harald Wester a fare gli onori di casa. Al Salone lo stand dell'Alfa è il più grande del gruppo e del tutto rinnovato con una fisionomia “premium” simile a quella delle case tedesche. Anteprima mondiale per la Ferrari 488 Spider (per il Cavallino sarà l'ad Amedeo Felisa a incontrare la stampa), per la nuova Ypsilon e la nuova Fiat 500, a fianco dei modelli degli altri brand, Jeep in testa.

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Martedì 15 Settembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 11-02-2016 17:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA