Un'immagine del salone di Genova 2018

Genova, il salone dà spettacolo. È la più importante manifestazione europea del settore: 951 gli espositori

di Sergio Troise
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GENOVA - Il Salone nautico chiuderà i battenti dopodomani, ma a 48 ore dalla conclusione si può ben dire che la scommessa è stata vinta: dopo i giorni del lutto e del dolore, Genova è ripartita dal mare, dal suo Salone, di cui va giustamente orgogliosa, consapevole che la nautica rappresenta un’eccellenza per la città e per il Paese, una voce importante per il contributo a Pil, industria, artigianato, export, occupazione. Dopo la sfilata, nelle giornate inaugurali, delle autorità di governo, domani visiterà la fiera il presidente Mattarella.

«Un grande onore per noi» ha detto Carla Demaria, presidente di Ucina-Confindustria nautica, fiera di poter illustrare alla massima autorità dello Stato un’esposizione degna dei tempi d’oro. Sono 951 gli espositori presenti e oltre mille le imbarcazioni in mostra. Fatta salva qualche eccezione, hanno risposto presente i migliori esponenti del Made in Italy e sono ritornati anche alcuni cantieri stranieri. A sostenere il clima di fiducia è arrivata anche la promessa del ministro Toninelli di rendere operativo da ottobre il Registro telematico delle imbarcazioni (il cosiddetto PRA del mare atteso dal 2012).

In questo contesto ha inorgoglito tutti il rapporto presentato da Marco Fortis, presidente della Fondazione Edison, e dall’Ufficio Studi di Ucina, da cui emergono dati molto positivi: nel 2017 il fatturato globale ha raggiunto 3,88 miliardi di euro (+12,8%), a suggello di un quadriennio che ha fatto registrare una crescita del 60%; l’export s’è attestato al 75,6%, mentre il mercato interno, per anni depresso, è cresciuto del 16,1%. In aumento anche il leasing (+58% nel 2017, +29% nei primi 5 mesi del 2018) e, soprattutto, l’occupazione (+6,1%) con il numero di addetti effettivi salito a 19.600 unità.

Tra i principali motivi d’orgoglio c’è la leadership nella produzione di yacht sopra i 24 metri, con 353 imbarcazioni attualmente in costruzione nei nostri cantieri. Quanto basta per dire che l’Italia, da sola, ha in portafoglio più yacht di quanti ne abbiano Usa, Regno Unito, Paesi Bassi, Taiwan e Turchia messi insieme.
Tra due giorni conosceremo anche i dati sull’affluenza del pubblico. Ma una cosa è certa: la nautica da diporto è un settore vivo, forte, in crescita, che sta cercando di venire fuori anche da divisioni interne che rischiano di minarne la credibilità, come dimostra la lettera scritta a Ucina da Lamberto Tacoli, presidente di Nautica Italiana (l’associazione formata da dissidenti usciti dalla storica rappresentanza confindustriale) in cui si parla di «dialogo e collaborazione per il bene del comparto».

E sono proprio le imbarcazioni di cantieri aderenti a Nautica Italiana le più importanti e ammirate: su tutte lo yacht di 48 metri T-Line, ammiraglia del Salone prodotta da Baglietto, storico brand spezzino specializzato nella costruzione di imbarcazioni plananti, semidislocanti e dislocanti in acciaio e alluminio. Tra i big non ha fatto mancare la sua presenza Azimut, attirando l’attenzione sul neonato S6, coupé sportivo motorizzato con tre Volvo Penta IPS, reduce dal successo a Cannes, dove il lavoro svolto dai designers Stefano Righini e Francesco Guida è stato premiato per l’innovazione nel segmento 14-18,50 metri con uno degli World Yacht Trophies.

Tra i grandi yacht spiccano anche i gioielli di San Lorenzo e Monte Carlo. Ma Genova è soprattutto il regno delle barche di medie dimensioni. E in questo ambito si fanno notare alcuni nomi storici, come Fiart, che ha esposto il restyling di tutta la gamma; Rio, presente con i bestseller Colorado 44, Paranà 38 e Espera 34, e Tornado, che invece ha presentato in anteprima il nuovo 50S, rivisitazione del classico open, ora dotato di una inedita carena progettata in collaborazione con Volvo Penta e di interni più spaziosi e meglio rifiniti. Della stessa dimensione (poco più di 15 metri) il Pardo 50, che invece si segnala, come già il 43, per lo stile innovativo firmato da Zuccheri. Stesso discorso per l’EVO 43 WA, versione con guida centrale della originale barca progettata da Valerio Rivellini, e per il più grande Heron 56.

Anche tra i natanti (barche che non superano i 10 metri) non mancano novità, come il Canelli 37 TT Cocktail, che si distingue, come già il 39, per la caratteristica prua “divisa in due”. Nella diffusa ricerca dello spazio da conquistare a bordo spiccano, tra le tante novità, quelle dei cantieri calabresi Ranieri e Invictus: il primo ha trovato il modo di sistemare 3 posti letto in 2 locali separati a bordo del piccolo cabinato Next 220 SH (7 metri); il secondo ha stupito con il nuovo Invictus 320 GT, che allo stile firmato da Christian Grande aggiunge un’ingegnosa soluzione per guadagnare un posto letto ai due già disponibili a poppa: un materasso gonfiabile che compare e scompare, in base alle esigenze, nella dinette di prua.
 

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Lunedì 24 Settembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 26-09-2018 16:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA