GENOVA. Ha resistito a tutto, è andato in scena – unico in Europa – anche durante la pandemia, e ora si prepara a un’edizione da record, per nulla condizionata dalle limitazioni imposte dai lavori in corso per il rifacimento del waterfront e per la ristrutturazione dell’area fieristica. Parliamo del Salone nautico di Genova, che aprirà i battenti il 22 settembre e resterà aperto fino al 27.
Nella conferenza stampa di presentazione, i vertici di Confindustria Nautica e della Società I Saloni Nautici (delegata all’organizzazione) hanno anticipato che nonostante la concomitanza con le elezioni politiche del 25 settembre si va verso un record di visitatori. A una settimana dall’apertura, le proiezioni sulla vendita di biglietti (esclusivamente on line) già indicano una crescita di presenze del 37,3%.
Saranno oltre 1000 le barche in esposizione, 168 le novità, 998 i brand in rappresentanza di paesi di 5 continenti. 651 i giornalisti accreditati. Nonostante le oggettive difficoltà, lo spazio espositivo sarà di 200.000 metri quadri: a terra è cresciuto del 3,7%, in acqua del 5,2%. Ciò nonostante 42 cantieri hanno dovuto rinunciare e sono stati messi in lista d’attesa per il 2023.
Il ruolo di leader nella “classifica” delle tipologie è delle barche a motore, con il 53,1%. Recitano un ruolo predominante i gommoni, con una quota del 34%, all’interno della quale spiccano i 50 piedi del Capelli Tempest e del Prince 50 di Nuova Jolly. In crescita le motorizzazioni fuoribordo, con il 65,4%; del 34,5% la rappresentanza di barche oltre i 10 metri. E ancora: 6,5% i gozzi, 20,2% gli open, 22,3% gli yacht, 2,7% le navette dislocanti, 6,5% i fisherman, 17,7 i cabinati, 9,7 i fly. La vela rappresenterà il 12,7% delle imbarcazioni esposte; 2,2% la quota dei multiscafi.
Nell’evento di presentazione è stato ricordato dal presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi, dalla direttrice Marina Stella e dalla presidente della società I Saloni Nautici Carla Demaria che la Nautica italiana sta vivendo una fase di grande successo: è il primo settore industriale per crescita, con un incremento record del 30% del fatturato 2021. L’export di imbarcazioni italiane nel mondo da marzo 2021 ad aprile 2022 ha superato i 3,3 miliardi, il massimo storico.
Nella giornata inaugurale del Salone, il 22 settembre, verranno dati ulteriori dettagli sui record relativi alla produzione e alle vendite. Ma sin da ora si può dire con certezza che il successo della nautica italiana rappresenta un autentico boom, con molti cantieri dichiaratisi in difficoltà per rispettare consegne nel 2024! E il discorso riguarda in particolare l’export: grazie al supporto dall’ICE, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, è stato da tempo avviato, infatti, un piano d’investimenti mirato a rafforzare sempre di più l’immagine e il ruolo della nautica italiana e del Salone di Genova anche fuori dai nostri confini. Ma la domanda, in molti casi, supera l’offerta. E parliamo di oggetti da decine o anche centinaia di migliaia di euro.
Lo slogan della 22ma edizione recita “Sulla scia del futuro” e l’obiettivo dichiarato è “diventare l’evento fieristico più importante del mondo”. Una sfida ambiziosa, nella quale credono anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e il sindaco di Genova Marco Bucci, entrambi dimostratisi molto vicini al comparto nautico e al Salone, consapevoli di quanto possa comportare in termini di occupazione e sviluppo del territorio, con riflessi positivi anche per il turismo, per le attività costiere e dell’entroterra. “Purtroppo – ha osservato però Cecchi – nella campagna elettorale nessuno ha finora parlato di economia del mare, settore con uno straordinario potenziale per tutto ciò che comporta in termini di sviluppo del territorio. Mi batterò con il nuovo parlamento perché questi temi diventino priorità”.
Ma l’impegno degli organizzatori del Salone di Genova si fa apprezzare anche su altri fonti, con iniziative coerenti con lo slogan della manifestazione. Sempre grazie alla collaborazione dell’ICE è stata avviata anche un’iniziativa chiamata Italian Start-APP, dedicata all’innovazione per materiali sostenibili. Sono stati presentati 86 progetti e una giuria internazionale è già al lavoro per premiare i migliori.
“Del resto – ha tenuto a dire Carla Demaria – da tempo riserviamo attenzione non solo al prodotto ma anche ad altri settori. E proprio in questa ottica abbiamo deciso di dedicare un’area specifica alla sostenibilità. Stiamo facendo uno sforzo incredibile, richiesto dal mercato. Si parla molto di inquinamento provocato dai ricconi che usano aerei privati, e c’è il rischio che prima o poi metteranno sotto accusa anche i grandi yacht. Per questo c’è chi lavora per la riduzione delle emissioni fino a impatto zero, e sulle barche fino a 24 metri noi rappresentiamo l’avanguardia mondiale. Nel 2023 presenteremo il primo Yacht Sustainability Program, porteremo esempi concreti per affermare la nostra leadership nel mondo”.
La sostenibilità non riguarderà soltanto la progettazione di nuove barche sempre più “pulite” ed ecocompatibili, ma – è stato annunciato da Alessandro Campagna, direttore commerciale del Salone – sarà anche al centro dell’evento fieristico. Per questo è stato varato un piano che prevede il coinvolgimento di tutti (organizzatori, allestitori, fornitori, espositori, dipendenti), mirato alla salvaguardia dell’ambiente. Tra le tante regole, l’abolizione della plastica e persino dei depliant cartacei. Un'azienda specializzata misurerà la “carbon footprint”.