Yacht e auto più vicini con l’accordo Sanlorenzo-BMW. Perotti: «Dall’auto lezioni di stile e tecnologia»

Yacht e auto più vicini con l’accordo Sanlorenzo-BMW. Perotti: «Dall’auto lezioni di stile e tecnologia»

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

GENOVA - Il cantiere Sanlorenzo è stato tra i protagonisti del 59° Salone nautico di Genova, nel corso del quale non solo ha incantato il pubblico con i suoi yacht di nuova generazione (su tutti l’SD96 con scafo semi-dislocante, al debutto in Italia), ma anche per la presentazione della partnership con BMW Italia e la spettacolare installazione “The Ark” firmata da Piero Lissoni: un’opera di grande effetto scenico, già vista in anteprima alla Milano Design Week, sistemata a Genova nel piazzale d’ingresso del Salone, dove hanno fatto bella mostra di sé anche due vistosissime auto BMW X7 cromate.

Il messaggio che i due partner volevano trasmettere? Interessante, profondo e culturalmente evoluto, ancorché complesso, come le operazioni di marketing più ardite. “L’arca – è stato spiegato nella conferenza stampa tenutasi a Genova – è una struttura sospesa tra mito e realtà, artigianalità e tecnologia, e Piero Lissoni reinterpreta lo scafo di uno yacht SX112 come un’arca dalla forma archetipica, che accoglie a bordo due BMW X7 per affermarne l’evoluzione”. I due Suv, come detto, erano rivestiti di una pellicola cromata, per dare l’idea che fossero forgiati nel metallo. “In tal modo – è stato spiegato - si sono come trasformati in due futuristiche sculture che diventano simbolo di avanguardia, di quella volontà di osare, di rompere gli schemi e innovare con audacia che accomuna BMW a Sanlorenzo”.

Ma come s’è arrivati alla collaborazione tra Sanlorenzo e BMW? “Tutto è nato dall’amicizia con Chris Bangle” ha spiegato Massimo Perotti, ceo del cantiere spezzino. “Lui è il designer che dieci anni fa ha rivoluzionato lo stile delle BMW, e quando ha lasciato l’azienda tedesca e si è messo in proprio, gli ho chiesto di insegnarci come rinnovare lo stile delle nostre barche. Ha lavorato due anni alla linea SX e ci ha guidato verso il cambiamento. Non potete immaginare quanti weekend ho trascorso con lui per farmi spiegare come trasformare Sanlorenzo in un’azienda di successo come BMW, capace di esaltare valori fondamentali come lo stile e la tecnologia”.

A proposito di tecnologia, Perotti ha tenuto a ricordare che Sanlorenzo è stato il primo cantiere italiano cimentatosi nella sperimentazione delle motorizzazioni ibride. “Un territorio nuovo, che però non ci spaventa, in quanto crediamo che con BMW faremo ancora meglio. Con loro, più che scambiare tecnologia, possiamo riceverla”.

In perfetta sintonia si è espresso Federico Izzo, responsabile marketing di BMW Italia. “Siamo orgogliosi di questa partnership con Sanlorenzo e sicuri che la collaborazione aprirà la strada ad attività non solo italiane, ma di respiro mondiale”. Soffermandosi su affinità e progetti di collaborazione tra la casa automobilistica bavarese e il cantiere di Ameglia, Izzo ha sottolineato come la tecnologia non sia più legata soltanto alla ricerca delle prestazioni, ma anche all’efficienza, all’automazione, alla connettività, alla qualità della vita a bordo. “Sono valori imprescindibili per esaltare le qualità di un’auto come la BMW X7, ma anche di uno yacht Sanlorenzo” ha sottolineato il rappresentante della filiazione italiana della Casa tedesca. “Se il nostro Suv è bello, lussuoso, sostenibile e performante – ha aggiunto Izzo - può esserlo certamente anche uno yacht del cantiere di Massimo Perotti”.

Dalla teoria alla pratica: che cosa cambia, alla luce della partnership con BMW, nella progettazione di Sanlorenzo? Lo ha spiegato Piero Lissoni, architetto di fama internazionale, che del cantiere di Perotti è l’art director. “Sanlorenzo e BMW hanno intrapreso finora la propria strada, una per terra e l’altra per mare, ma con valori e filosofie comuni, che noi cercheremo di valorizzare”. Come avverrà? Attraverso una rivoluzione già in atto, avviata a suo tempo con la linea SX del cantiere spezzino. “Una rivoluzione – ha spiegato Lissoni - che ha imposto regole ferree nell’organizzazione del lavoro e nella capacità di comunicare la propria immagine all’esterno. Un aspetto, quest’ultimo, che ha interessato persino la grafica della carta intestata, oltre che la pubblicità e gli allestimenti fieristici”.

A proposito dell’Arca esposta prima a Milano (nel cortile del 1700 dell’Università Statale) e poi a Genova, accanto alle BMW X7, l’art director ha spiegato: “L’arca esposta a Milano raccontava la storia, ho immaginato come sarebbe stato il Sanlorenzo SX112 costruito da maestri d’ascia; a Genova, invece, l’Arca ha incrociato le BMW cromate, ed è stato illustrato un nuovo racconto, cui ne seguiranno altri. Saremo al salone del Mobile di Milano del 2020 e organizzeremo gli Elite Days in giro per il mondo, per raccontare la nostra identità e la nostra alleanza con BMW”.

Il tempo ci dirà quanti e quali saranno gli approdi di questa partnership che intende dare un contributo significativo alla contaminazione tra mondo dell’auto di lusso e yachting. Intanto vale la pena ricordare che a Genova è stato presentato per la prima volta in Italia il nuovo SD96, uno yacht nato con l’ambizione di migliorare la vivibilità a bordo. In questo caso l’interior design è stato affidato all’architetto Patricia Urquiola (spagnola residente a Milano), alla quale è stato esplicitamente richiesto di “aprire nuovi scenari attraverso l’introduzione del concetto di trasformabilità degli spazi”.

Accanto al nuovo yacht sono stati esposti nel salone di casa alcuni dei più recenti modelli della flotta Sanlorenzo. Tra questi l’SL102A, primo yacht asimmetrico al mondo, visto in anteprima al Cannes Yachting Festival; l’SX76 e l’SX88, yacht della linea crossover nata dalla sintesi tra il classico motoryacht con flying bridge e la tipologia explorer; gli SL 78, 86 e 118, caratterizzati dalla linea filante ed equilibrata, e l’SD126, modello dalle linee imponenti, che richiamano l’armonia e l’eleganza dei grandi transatlantici degli anni trenta: con i suoi 37,95 metri è stata la barca (di normale produzione) più grande del Salone, anche se il ruolo di ammiraglia è andato alla Signora del Vento (categoria Charter) che con i suoi 85 metri è il veliero italiano più grande, secondo solo all’Amerigo Vespucci della Marina Militare.

  • condividi l'articolo
Mercoledì 2 Ottobre 2019 - Ultimo aggiornamento: 03-10-2019 19:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti