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AMSTERDAM - Compatta, ma più grande. Meglio equipaggiata, ma quasi allo stesso prezzo. La nuova Mercedes Classe A sta per arrivare. I tempi sono stretti: gli ordini si aprono in marzo, in concomitanza con il Salone di Ginevra quando la vettura verrà presentata al grande pubblico, mentre la macchina sarà disponibile presso gli showroom in maggio. Ma fino a fine febbraio, la filiale nazionale della casa di Stoccarda incentiva la conversione del parco auto da Euro1 a Euro 3 con l’Ecobonus che può arrivare fino a 4.500 euro. Chi apprezza la terza generazione della “stellina” ha ancora qualche giorno di tempo per chiudere quello che può essere un buon affare. La quarta generazione della Classe A ha naturalmente molto in più da offrire. A cominciare dalle dimensioni, anche dei due schermi tattili che compongono il quadro strumenti e consentono di gestire le principali funzioni.
Insieme, i due display hanno uno sviluppo che supera il mezzo metro. Il fiore all’occhiello della compatta tedesca è il nuovo sistema multimediale Mercedes-Benz User Experience (Mbux), esibito in anteprima mondiale al Consumer Elctronics Show di Las Vegas all’inizio dell’anno. Si tratta di una tecnologia destinata a semplificare la vita a chi sta a bordo e che lo stesso numero uno di Mercedes, Dieter Zetsche, ha voluto presentare con un saluto semplice, «Hey Mercedes», cioè la chiave di accesso per innescare la comunicazione. Dialogare con la propria auto, assicura il top manager, non è mai stato così facile. La scelta di lanciare l’avanzato Mbux sulla più piccola delle auto con la Stella la dice lunga sulle ambizioni in termini di volumi affidate a questa vettura, già venduta in oltre 5 milioni di esemplari in vent’anni.
Al suo esordio sarà disponibile con tre nuovi motori a quattro cilindri, due dei quali figli della proficua cooperazione con l’Alleanza franco nipponica. Si tratta delle unità turbo da 1.4 litri benzina con disattivazione dei cilindri quando è abbinata alla trasmissione automatica 7G-Dct e da 1.5 litri diesel. La prima eroga 163 cavalli e 250 Nm di coppia, la seconda 115 (260 Nm). Il terzo motore è il potente turbo benzina da 2.0 litri, 224 cavalli e 350 Nm di coppia.
Per ridurre le emissioni, anche i propulsori a benzina dispongono del filtro antiparticolato, mentre il propulsore a gasolio monta il sistema AdBlue.
Prima della fine dell’anno, verrà presentata anche l’inevitabile variante Amg, una delle addirittura otto declinazioni della Classe A. Fra queste ci sono una versione station wagon, un crossover, un Suv le cui fattezze potrebbero ricordare la Classe G ed un modello specifico dedicato al mercato cinese.
La rinnovata Classe A raggiunge i 4,42 metri di lunghezza, guadagnando 12 centimetri (in realtà “solo” poco più di 3 di passo) a beneficio degli occupanti che hanno più spazio per testa, gambe e gomiti e dei bagagli. Il vano posteriore arriva a 370 litri, 29 in più di prima.
A garanzia di una migliore visibilità, i rivestimenti interni dei montanti sono stati ridotti del 10%: un contributo alla sicurezza. La vettura, che dal punto di vista estetico ha salvato sostanzialmente l’impostazione del modello uscente, ha un coefficiente di 0,25 ed è così la vettura più aerodinamica del segmento. La “stellina” dispone di sistemi di sicurezza mutuati dall’ammiraglia Classe S come le funzioni attive di assistenza di regolazione della distanza, dello sterzo, della frenata di emergenza e del cambio di corsia, ma con un’anteprima assoluta. Si tratta del Vehicle Exit Warning, la funzione che verifica la parte posteriore dell’auto fino a 3 minuti dopo il parcheggio. I servizi alla mobilità sviluppati internamente al gruppo e l’elevato tasso di connettività consentiranno anche ai nuovi proprietari di mettere a disposizione la nuova Classe A per il car sharing. Una soluzione interessante, visto che l’auto è un bene che resta fermo per il 90% del tempo.