MILANO - Come è ormai tradizione, anche quest'anno il Salone di Ginevra è stato presentato alla stampa italiana a Milano, dove il presidente del comitato organizzatore Maurice Turrettini e il direttore generale André Hefti hanno tracciato l'identikit dell'88a edizione di una rassegna che, grazie alla cadenza annuale e alla neutralità garantita da un Paese che non ha un'industria nazionale da privilegiare, resta la più ricca e importante a livello continentale.
Il calendario prevede che quest'anno i padiglioni restino aperti al pubblico dall'8 al 18 marzo, per dieci ore al giorno: dalle 10 alle 20 nei giorni feriali e dalle 9 alle 19 nei fine settimana. L'attività avrà però inizio prima del taglio del nastro, affidato per l'occasione a Guy Parmelin, membro del Consiglio Federale, che nel governo della vicina Confederazione ha la responsabilità della Difesa, della Protezione della popolazione e dello Sport.
Già lunedì 6 marzo, mentre negli stand fervono ancora i lavori di finitura, all'interno del Palexpo è in programma l'ultima votazione dei 58 giurati impegnati nell'elezione dell'«Auto dell'anno 2018», seguita dalla proclamazione della vincitrice nel lotto delle 7 finaliste composto – in rigoroso ordine alfabetico di marca – da Alfa Romeo Stelvio, Audi A8, Bmw Serie 5, Citroën C3 Aircross, Kia Stinger, Seat Ibiza e Volvo XC40.
Nelle due giornate successive l'accesso al Salone è riservato agli oltre 10.000 giornalisti accreditati che potranno fare conoscenza con i 900 prodotti presentati dai 180 espositori, e soprattutto con la consueta parata di anteprime: 89 mondiali e 21 europee per quanto riguarda le auto, 15 mondiali e 3 europee nel settore degli equipaggiamenti e accessori concentrato nel padiglione 7 che per il secondo anno consecutivo dedica metà dello spazio disponibile a una sorta di mostra nella mostra, la rassegna collettiva organizzata dalla Saa (Swiss automotive aftermarket) e aperta solo fino al 12 marzo.
I visitatori abituali si troveranno di fronte ad alcune sorprese, con una redistribuzione degli stand rispetto al posizionamento abituale. È la conseguenza di alcuni forfait (Opel, DS, Infiniti, Cadillac e Chevrolet) in linea – come ha ricordato nella sua introduzione il presidente Turrettini – con una tendenza sempre più diffusa tra i costruttori (ne ha fatto le spese in misura ancora maggiore l'ultimo Salone di Francoforte) che sembrano preferire occasioni alternative – come il CES, il salone dell'Elettronica di consumo di Las Vegas, o il Mobile World Congress di Barcellona – per presentare le loro novità.
Una tendenza preoccupante che ha spinto il Salone elvetico a stringere un'alleanza strategica con la Fiera di Berlino teatro dell'Ifa, il più importante appuntamento annuale europeo con l'elettronica di consumo. Una partnership ancora da definire nei dettagli operativi, ma finalizzata a mettere insieme il meglio dei due mondi, radunando due volte all'anno i protagonisti di entrambi i settori magari con l'obiettivo, in prospettiva, di portare a Ginevra e mostrare al grande pubblico i risultati concreti di un'integrazione che sta disegnando le auto e la mobilità del futuro.
Il prezzo degli ingressi all'edizione numero 88 del Gims (Geneva international Motor show) appare, soprattutto secondo gli standard svizzeri, decisamente accessibile: i biglietti per accedere ai 106.000 m2 dell'area espositiva a due passi dall'aeroporto di Ginevra costano 16 franchi, ma si scende a 9 franchi per i ragazzi da 6 a 16 anni e i pensionati, e a 11 franchi a persona nel caso di gruppi composti da più di 20 persone. Entrando dopo le 16 si spende la metà sia alle biglietterie del Palexpo, sia ai distributori automatici di ticket dei Trasporti pubblici di Ginevra.