La più recente proposta dell'atelier sportivo della casa di Monaco è spinta da un 6 cilindri a benzina da 370 cv.

Bmw M2 Coupè, una spremuta di prestazioni per trasmettere emozioni a volontà

di Giampiero Bottino
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MONACO - Per gli appassionati delle quattro ruote e i fans dell'elica biancoblù è probabilmente un chiarimento superfluo, ma per molti la Serie 2 Bmw potrebbe meritare quella che, con un discutibile neologismo familiare ai cultori di Wikipedia, viene definita “disambiguazione”. Questa famiglia di Monaco ha infatti due anime: quella più paciosa e familiare – ma sempre coerente con il Dna del marchio – dell'accoppiata Tourer (la Active a 5 posti e la Gran a 7), primo Mpv e primo modello a trazione anteriore della storia Bmw, e quella grintosa interpretata dalle vetture che prima della revisione “numerica” della gamma erano le declinazione sportive della Serie 3.

A questo secondo “ramo” della famiglia appartiene una delle due novità – entrambe ricche di muscoli e di temperamento - che il costruttore bavarese ha deciso di rivelare al mondo al Salone di Detroit. La M2 Coupé tradisce al primo sguardo l'appartenenza alla famiglia ad alte prestazioni contraddistinta dall'iniziale della parola Motorsport bordata di rosso e blu che per gli appassionati delle vetture di Monaco è sinonimo di sportività, emozioni forti e piacere della guida ai massimi livelli.

Già da sola, la livrea nell'inconfondibile e brillante blu metallizzato trasmette un'immediata sensazione di aggressività. Sensazione rafforzata dalle carreggiate larghe, delle fiancate muscolose, dalle ruote in alluminio da 19 pollici, dalla coda con i tipici terminali di scarico sdoppiati, dalla forte caratterizzazione delle prese d'aria che sottolineano il doppio rene. La fibra di carbonio a vista, le sigle M su molti dettagli interni, le cuciture blu a contrasto con la pelle nera che riveste i sedili sportivi concorrono a loro volta a disegnare un abitacolo del tutto coerente con il temperamento della M2 Coupé.

La sostanza sportiva viene garantita dal 6 cilindri in linea 3.0 a benzina con l'ormai irrinunciabile ed esclusiva tecnologia TwinPower Turbo rivisitata in chiave M. Un motore sviluppato ex novo e portato a 370 cv e a 465 Nm di coppia massima che per brevi periodi – grazie alla funzione overboost – possono diventare 500. Dati che bastano e avanzano per spingere l'auto fino a 250 km all'ora (270 in presenza dell'M Driver Package), con emissioni di CO2 di 199 g/km nel ciclo combinato, che scendono a 185 g/km se al posto del cambio meccanico a 6 rapporti si sceglie il doppia frizione M Dkg a sette marce.

L'intervento dei tecnici della divisione M si manifesta in numerosi aspetti della meccanica, dal sistema opzionale “launch control” che facilita le partenze brucianti agli assi in alluminio condivisi con le M3 e M4, dallo sterzo Servotronic con due linee di funzionamento caratteristiche al differenziale attivo che ottimizza la trazione. Non manca il Dynamic Stability Control con la modalità MDM (M Dynamic Mode) che, tollerando lo slittamento delle ruote, consente di effettuare delle derapate controllate quando si affrontano le curve di un circuito.

Proprio la pista è il terreno privilegiato per la M2 Coupé, che a questo tipo d'impiego riserva anche numerose funzioni di connettività. Tra le app utilizzabili con il sofisticato Bmw ConnectedDrive è per esempio possibile, con la GoPro app, monitorare i giri veloci tramite una telecamera montata sul cruscotto, proiettando le relative immagini sul grande display che svetta al centro della plancia. Mentre la M Lap Timer analizza in tempo reale lo stile di guida del pilota e i tempi ottenuti nei singoli giri e nei vari punti del percorso, consentendo tra l'altro di condividere tramite mail o su Facebook numerose informazioni “agonistiche” come le velocità raggiunte e i punti di frenata.

 

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Domenica 20 Marzo 2016 - Ultimo aggiornamento: 05:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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