Per i costruttori d’auto di tutto il mondo è “l’appuntamento” per eccellenza. Una qualifica che il Salone di Ginevra si è guadagnato con una lunga storia (quella aperta al pubblico dal 3 al 13 marzo è l’edizione numero 86), con la felice coll

Ginevra, il presidente del Salone: «E' l'appuntamento per eccellenza»

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

MILANO - Apparentemente è sempre uguale a se stesso, con i suoi quasi centomila immutabili metri quadrati di superficie lorda, la razionale disposizione di padiglioni e servizi che consente di raggiungere facilmente e rapidamente gli stand, la rappresentatività che solo un paese davvero neutrale - non avendo un’industria nazionale e nemmeno grandi fabbriche da difendere e privilegiare - può garantire.

In realtà, il Salone dell’Auto di Ginevra che si appresta a celebrare l’edizione numero 86, aprendo le porte al pubblico dal 3 fino al 13 marzo, conferma di essere una vetrina particolarmente esaustiva delle novità pronte a raggiungere le concessionarie nella prima parte dell’anno, ma anche delle tendenze più recenti di un mondo - quello colorato e ricco delle quattro ruote - la cui incessante evoluzione coinvolge tutti gli aspetti: da quelli tecnici e stilistici a quello per così dire sociologico.

Di questa vocazione anticipatrice abbiamo parlato, nel corso dell’ormai tradizionale presentazione ufficiale della rassegna avvenuta in uno storico hotel milanese che dalla recente e radicale ristrutturazione ha guadagnato in lusso e prestigio, con Maurice Turrettini, presidente dell’importante ente organizzatore.
Ha individuato qualche tendenza generale nella lista delle novità annunciate finora?

”Come al solito, tra le numerose prime mondiali - 88 quelle finora annunciate - non manca la consueta parata di novità che si collocano nella fascia più elevata del mercato, dalla Aston Martin DB11 alla Lamborghini Centenario, dalla Bugatti Chiron - un modello completamente nuovo dopo tante variazioni sul tema Veyron - alla Ferrari GTC4Lusso con cui Maranello rinnova la felice tradizione di presentare a Ginevra un nuovo modello ogni anno. C’è poi da segnalare la folta presenza di crossover compatti come l’Audi Q2 o la Seat Ateca con cui il marchio spagnolo del gruppo Volkswagen esordisce in questo segmento particolarmente vivace”.

Quali sono le iniziative collaterali che Ginevra è solita proporre ai visitatori?
Si rinnova la partnership con Tag Heuer, che in un scenografico stand di 1.000 metri quadrati celebra i 100 anni di attività nel campo del cronometraggio delle competizioni automobilistiche con una mostra di cinque vetture molto significative tra cui la nuova Red Bull-Tag Heuer RB12 2016 con cui scende in pista il team che per quattro anni, dal 2010 al 2013, ha conquistato entrambi i titoli di Formula 1, il Mondiale Piloti e quello riservato ai Costruttori. Del tutto nuova è l’iniziativa “CO2 ribassato” realizzata in collaborazione con l’Ufficio Federale per l’Energia che consente, scaricando sullo smartphone l’app gratuita “Salon car collection”, di raccogliere in un apposita cartella - quando vi si passa accanto - la scheda di ogni modello con emissioni di CO2 inferiori a 95 g/km.

A proposito di giovani, secondo voi si stanno davvero allontanando dall'automobile?
”I tempi cambiano, e la patente non è più il sogno di tutti i ragazzi che si avvicinano al 18mo compleanno. A Ginevra, per esempio, molti hanno rinunciato all’auto di proprietà, preferendo altre formule di utilizzo. Ciò non significa che i giovani snobbino il salone. Sono sempre numerosi, ma il loro interesse si concentra su altri aspetti, come le nuove tecnologie e le esposizioni speciali”.

A Ginevra manca Mini, Ford non andrà a Parigi. I saloni perdono appeal?
”Degli altri non parlo, ma posso dire che nel nostro caso la marca Bmw ha occupato tutti gli spazi liberati da Mini e che, come al solito, non abbiamo potuto accettare tutte le domande di partecipazione, assegnando 77.323 m2 rispetto ai 78.657 richiesti. Non giudico le scelte dei costruttori, ma faccio notare che Volvo, che presenta la nuova V90, ha deciso di venire a Ginevra e non sarà a Parigi”.

Quanto fattura il Salone?
”Essendo organizzato da una fondazione di diritto privato, è un dato riservato. Posso però dire che quando guadagna, come succede da tempo, il 30% degli utili viene redistribuito, in proporzione alle dimensioni dello stand, tra gli espositori presenti da almeno 5 anni, in modo da premiare la fedeltà. Questo significa che in media si riduce del 20% l’affitto degli spazi, che è di 110 euro al m2 rispetto ai 160 di Parigi o Francoforte. Possiamo farlo perché siamo una fondazione senza scopo di lucro, il cui unico obiettivo è quello di realizzare la miglior manifestazione possibile”.
 

 

  • condividi l'articolo
Domenica 28 Febbraio 2016 - Ultimo aggiornamento: 16:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti