Tina Mueller dirige il marketing di Opel e si occupa di alcuni progetti strategici in qualità di vice presidente

Opel, la promessa di Tina Mueller: «Farò di tutto perchè la GT concept venga prodotta»

di Mattia Eccheli
  • condividi l'articolo

GINEVRA - Tina Mueller è la donna forte di General Motors. È la 46enne che dirige il marketing di Opel e che si occupa di alcuni progetti strategici in qualità di vice presidente. A Ginevra non nasconde né il proprio orgoglio per il titolo di Car of The Year 2016 conquistato da Astra, né il proprio sostegno all'operazione GT Concept. “Nelle nostre campagne di comunicazione useremo sicuramente il logo di Car of The Year che verrà anche tradotto in tutte le lingue”, assicura.

E GT Concept, lo vedremo anche su strada?
“Farò di tutto perché succeda”.

In Germania si discute di contributi all'acquisto di auto elettriche, proprio alla vigilia del debutto di Ampera-e, che avete annunciato per il 2017...
“Onestamente non so dire cosa succederà in Germania, ma è un dato di fatto che nei paesi che assicurano incentivi il mercato è diverso. Non posso dire con quale formula e in quale misura interverrà lo stato e in che modo avverrà la compartecipazione dei costruttori, ma di una sono certa: qualcosa succederà”.

Vendite e profitti si fanno solo con i bonus?
“Le cose stanno così: si può puntare a vendere tante macchine, ma senza guadagnarci, oppure si può investire per aprire la strada ad una mobilità diversa. Noi siamo per offrire nuovi riferimenti ai clienti e quindi stabilire dei parametri più elevati anche per la concorrenza affinché la proposta diventi più interessante per i clienti. Ci siamo posti come obiettivo quello di offrire su ogni nuovo modello almeno due novità. Su Ampera-e uno sarà l'autonomia”.

Siete impegnati anche nel car sharing, con una soluzione “innovativa”.
“La scorsa estate in Germania abbiamo avviato un esperimento che consente il noleggio tra privati. Stiamo portando avanti il test oltre che in una parte dell'Assia anche a Berlino”.

E i risultati sono incoraggianti?
“Abbiamo diecimila utenti registrati e contabilizzato finora mille noleggi. Non sono grandi numeri perché le aree coperte non sono grandi”.

Le auto “condivise” non sono solo Opel.
“No, è una piattaforma aperta. Solo un quinto delle auto offerte sono a marchio Opel”.

E voi guadagnate con una provvigione su ciascun noleggio...
“Sì, ma intendiamoci: non è una macchina da soldi”.

E allora perché questa offerta?
“Perché creare l'infrastruttura per il car sharing come hanno fatto altri costruttori avrebbe comportato un investimento che non ci potevamo permettere. E perché noi non siamo solo costruttori, ma siano anche attori della mobilità. E vogliamo offrire soluzioni nuove alle esigenze delle persone. Dobbiamo essere flessibili e innovativi”.

I giovani reagiscono meglio dei meno giovani?
“Abbiamo riscontrato un grande interesse da parte della fascia di età tra i 25-35enni. E poi tra quella delle persone molto più avanti negli anni. Preciso: le donne, per le quali l'auto è meno importante che per i maschi, sono molto più disponibili al noleggio della propria auto. Ma tra le motivazioni del car sharing non ci sono quelle economiche: chi lo fa è benestante”.

Mille noleggi non sono molti: poca domanda?
“Al contrario, avremmo bisogno di più auto da offrire, visto che non sempre la disponibilità delle vetture coincide con le richieste”.

Resterà un progetto tedesco?
“Per niente: il nostro obiettivo è quello di portare questo modello anche in altri paesi”.
 

  • condividi l'articolo
Giovedì 3 Marzo 2016 - Ultimo aggiornamento: 04-03-2016 11:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti