La Dacia Sandero stepway

Dacia Duster, un gioiello automatico. E con la Sandero il mille è tre cilindri

di Mattia Eccheli
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SPALATO - Più tecnologia per Dacia. Con il trasferimento di dotazioni importanti, la casa madre, Renault, ha deciso di “investire” ancora di più sul marchio low cost cresciuto in Europa nel 2016 di un altro 10% superando le 4130.000 unità immatricolate. È il caso del motore a tre cilindri benzina da 1.0 litri da 75 cv su Sandero, del quale diventa l’entry level (da 7.450 euro). O della trasmissione robotizzata a doppia frizione Edc a sei marce sul Suv Duster. È un segnale importante, anche per i clienti, che evidenzia come stiano cambiando i gusti degli automobilisti. Seppur con una certa “pigrizia”, Italia e Vecchio Continente cominciano a separarsi dal cambio manuale e l’incidenza di quello automatico aumenta: nel Belpaese nel segmento C è più che raddoppiata passando da 10 al 23% tra il 2010 ed il 2016, mentre in Europa ha raggiunto una penetrazione complessiva del 18%.
 

 

Con il nuovo cambio, Duster guadagna ancora di più in termini di immagine e di sostanza. L’apprezzata ammiraglia del marchio da 4,32 metri di lunghezza ottiene l’Efficient Dual Clutch, a listino con il solo motore dCi da 1.5 litri da 110 cavalli e 250 Nm di coppia a trazione anteriore con tecnologia stop&start e con l’hill start assist, la funzione che agevola le partenze in salita. Per averlo servono almeno 17.300 euro, quelli della versione Laureate.

Con 1.100 euro in più ci si può comprare la serie speciale Brave, ancora meglio equipaggiata. Nel ciclo misto, per il Suv viene dichiarata una percorrenza di oltre 22 chilometri per litro. In Croazia, durante la prova nel delizioso circondario del parco naturale di Krka, la trasmissione conferma la sua affidabilità con cambiate morbide e funzionali anche ai regimi più bassi. La velocità massima è di 169 km/h, mentre lo spunto da 0 a 100 avviene in 11,9 secondi. Dacia offre la possibilità dei comandi manuali mediante la tradizionale leva del cambio, ma, fedele alla propria filosofia, rinuncia alle leve al volante.

Sandero, anche nella riuscita versione Stepway – in realtà appena qualche centimetro di altezza in più e le barre al tetto, ma dal punto di vista estetico quasi un’altra auto – è stata anche aggiornata fuori, soprattutto al frontale. Sono nuove luci diurne a Led a quattro elementi, la mascherina che li riprende (sulla Stepway sono cromati) ed il disegno dei paraurti. Dentro l’abitacolo, che resta comunque “minimale”, il modello ottiene un volante a quattro razze e beneficia dei comandi degli alzacristalli sulle portiere, intelligentemente traslocati dal tunnel centrale.

Con l’unità da mille cc da 75 cavalli viene sacrificato un cilindro e viene mandato in pensione il motore da 1.2 litri di analoga potenza. Con i suoi 97 Nm di coppia (10 in meno rispetto a prima) non si può pensare di bruciare i semafori, ma con questo propulsore Dacia punta a contenere non solo il listino (è disponibile esclusivamente su Sandero), ma anche i costi di gestione, in particolare negli usi urbani. Consumi ed emissioni vengono dichiarate rispettivamente di 5,3 l/100 km e 120 g/km di CO2, vale a dire sforbiciati del 10%.

La dotazione di serie, naturalmente, è tutt’altro che generosa, ma con meno di 7.500 euro è possibile acquistare un’auto a cinque posti con un bagagliaio dal volume compreso fra i 320 ed i 1.200 litri. Quale altra auto offre tanto allo stesso prezzo? Per disporre di qualche altro equipaggiamento senza il quale è ormai quasi impensabile possedere macchina bisogna scegliere gli allestimenti superiori come l’Ambiance, che include radio mp3, presa aux e usb, alzacristalli elettrici anteriori e chiusura centralizzata, o la Laureate, che offre anche i retrovisori risacaldabili e regolabili elettricamente, servono tra i 900 ed i 2.200 euro in più.
 

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Sabato 29 Aprile 2017 - Ultimo aggiornamento: 01-05-2017 15:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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