Kia, la prima della classe. La casa coreana lancia EV3, prima compatta sulla piattaforma E-GMP. Il Suv ha ambizioni premium
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Tre volte Kia per l’ambiente. Il marchio coreano che entro il 2025 vuole offrire 11 auto a zero emissioni ed entro il 2030 punta a raggiungere 1,2 milioni di veicoli elettrificati commercializzati l’anno si è impegnato per la sostenibilità anche con l’energia verde per la ricarica, per liberare gli oceani dalla plastica e per la seconda vita delle batterie. L’ambizioso obiettivo è quello di raggiungere la neutralità carbonica con il 2045 per contribuire al piano degli accordi sul clima di Parigi. Kia offre anche ai propri clienti l’opportunità di essere parte attiva in questo percorso virtuoso. L’intesa raggiunta con la Digital Charging Solutions, la società bavarese con la rete di ricarica in più rapida crescita (300.000 punti gestiti in 29 mercati), prevede che l’energia per i rifornimenti effettuati attraverso il servizio Kia Charge venga reimmessa in rete con un sistema certificato di “Garanzia d’Origine”. Significa che l’elettricità è pulita, proveniente da fonti eoliche, rinnovabili e pulite. La casa asiatica del gruppo Hyundai ha già aderito al consorzio Ionity, che in Europa sta sviluppando un’infrastruttura di ricarica non solo rapida, ma anche ecologica lungo le autostrade.
Una rete “autonoma” e privata che sopperisce alle lacune degli stati membri: l’Acea, l’associazione dei produttori di veicoli che operano in Europa, ha rilevato differenze eccessive nella capillarità della distribuzione delle stazioni di rifornimento (una colonnina ogni 1,5 km nei Paesi Bassi e 150 in Polonia) con addirittura sei paesi con meno di un punto di ricarica ogni 100 km. «Aumentando la quota di energia verde nella rete miglioreremo il livello del mix energetico a favore di fonti più sostenibili», ha osservato Jason Jeong, presidente di Kia Europe. Che ha anticipato l’obiettivo di «entrare a far parte di una rete più ampia in grado di lavorare direttamente con i produttori di energia rinnovabile, con strutture di ricarica ecologiche al cento per cento». È un passaggio fondamentale, almeno fino alla totale eliminazione della cosiddetta “energia grigia”. Con un progetto di lungo termine, la casa coreana supporterà l’organizzazione olandese senza fini di lucro The Ocean Cleanup fondata dal 28enne Boyan Slat che si occupa di ripulire le acque dalla plastica. Kia supporterà la società sia nell’attività di rimozione dei rifiuti negli oceani sia nella costruzione di un macchinario, l’Intercopter Original, destinato alla raccolta dei materiali plastici nei fiumi prima che raggiungano il mare.
Non solo: il costruttore asiatico si è anche impegnato a riciclare la plastica recuperata per impiegarla nella fabbricazione di componenti dei propri veicoli (fino al 20% nel 2030). La collaborazione con la Ocean Cleanup – che per la sede di Rotterdam disporrà quattro elettriche coreane, una Ev6 e tre Niro - avrà una durata di almeno sette anni e costituisce uno dei passaggi strategici per far diventare Kia “Sustainable Mobility Solutions Provider”. Per valorizzare le batterie usate dei veicoli, la componente che incide maggiormente sul costo di un veicolo a zero emissioni, Kia Europe ha siglato un accordo con la “encore”, una start-up delle ferrovie tedesche (Deutsche Bahn). L’azienda raccoglie, smonta, analizza e riutilizza o ricicla le batterie dismesse dai veicoli elettrici. Presso l’Euref di Berlino, il campus del futuro con 3.500 persone coinvolte tra ricerca e studio presso oltre 150 aziende, l’accumulatore di una singola monovolume Soul dismessa assicura già 72 kWh di energia. Il sistema è stato inserito nel Micro Smart Grid, una rete intelligente che miscela l’energia di diverse fonti con l’obiettivo di regolare i flussi per aumentare la quota di utilizzo di energia rinnovabile. Il prototipo che impiega la batteria della Soul immagazzina il fotovoltaico per un uso successivo a quello di produzione.