La gamma al completo della nuova Kia Niro: full hybrid (HEV) a sinistra, plug-in (PHEV) a destra e full electric (BEV) al centro

New Niro irrompe sulla scena con un formidabile tridente. L’elettrificazione è molto spinta, svetta la versione zero emission

di Giorgio Ursicino
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Sul futuro si può già vivere. Viaggiando con una delle astronavi della famiglia EV. Per il momento, cosa vuol dire anticipare il domani si può già apprezzare sull’“Auto dell’Anno 2022”, la deliziosa Kia EV6, che fra pochi mesi sarà affiancata dal “large-Suv” EV9. Qualcosa di finora mai visto, in grado di trasportare, nel silenzio più totale e senza inquinare nulla, ben sette persone. La filosofia della piattaforma E-GMP, nativa elettrica con la batteria integrata, è qualcosa di sublime, sia l’architettura di “movimento” che quella “elettronica” sono quanto di più avanzato si possa trovare in giro. Argomenti sui quali la casa coreana e il suo Gruppo stavano lavorando da tempo, molto prima che la transizione energetica diventasse realtà.

Anche il presente, però, può risultare elettrizzante, specialmente se declinato in una tecnologia estremamente moderna. All’alba del terzo decennio degli anni Duemila, l’opzione è diventata un must: il recupero di energia. Una soluzione che la casa Orientale aveva introdotto nelle sua gamma da tempi non sospetti, dal profondo cambiamento della seconda generazione di Niro presentata nel 2016. Il C-Cuv (crossover utility vehicle) poté contare su una cura vigorosa di elettrificazione con modelli sia ibridi, sia al 100% elettrici. Ora arriva la terza generazione e la New Niro cambia le carte in tavola, decisa in questa fase di cambiamento a dare uno scossone al mercato. L’impostazione di base resta la stessa, ma si affina, diventa perfettamente tarata ai tempi che corrono rapidi. Tre motorizzazioni di base, tutte perfettamente mirate sulle esigenze e i gusti dei clienti: full hybrid (HEV), plug-in (PHEV) e full electric (BEV). Ma la rivoluzione non si ferma qui, c’è molto di Kia nella crescita dell’audace crossover. Quando è nata Niro, nel 2012, era un sasso nello stagno. Vettura impeccabile, di notevole qualità, affidabilità e durata. Forse gli mancava un pizzico di appeal per presentarsi sfacciata fra le prime della classe, quelle che hanno ambizioni premium. La leggera lacuna viene colmata con gli interessi dalla terza Niro che, unendo insieme le due facce della stessa medaglia, realizza una miscela esplosiva. Sotto il vestito il top, ma anche sopra non manca nulla rispetto alla concorrenza di riferimento.

New Niro è stata totalmente riprogettata sulla base della piattaforma multienergia “K” (anche lei arrivata al terzo atto) ed ha misure importanti, anche se l’ingegneria della parte dinamica gli fornisce una notevole agilità. Un’auto per i più giovani amanti dello sport, dell’avventura e del tempo libero, ma anche fatta su misura per le famiglie. Lunga 442 centimetri, larga 182 e alta 157, il crossover ha un passo generoso di 2,72 metri che facilità l’abitabilità e la tenuta sui curvoni senza penalizzare minimamente la reattività. La sostenibilità è ad ampio spettro ed abbraccia tutti gli aspetti, non solo le emissioni. All’interno sono numerosi i componenti realizzati con materiali riciclati che danno delle piacevoli sensazioni esclusive. In tutte e tre le versioni la batteria è disposta nel modo migliore per esaltare il comportamento stradale. Sulla ibrida e sulla plug-in è sotto il sedile posteriore, sulla zero-emission al centro, sotto l’abitacolo. I miglioramenti alle sospensioni e allo sterzo cambiano nettamente in meglio la dinamica di guida; all’avantreno c’è uno schema MacPherson evoluto, mentre posteriormente brilla un assale a quattro bracci.

Molto curata la parte dell’insonorizzazione, fondamentale soprattutto sulla versione ad elettroni che fa del silenzio un plus innegabile. Migliora la capacità della scocca di assorbire gli urti frontali ed anche la rigidità torsionale. Gli acciai stampati a caldo e con un’elevata resistenza alla trazione sono arrivati al 22% del totale, il peso del corpo vettura è diminuito del 6%, di oltre 20 chili. Il design è guidato dal filone “Opposites United” con il frontale “Tiger Face” che ora si sviluppa orizzontalmente per tutta la larghezza della vettura. La EV si distingue per la verniciatura bicolore e la griglia anteriore chiusa (la vettura non ha necessità di raffreddamento) che nasconde la comoda presa di ricarica. I gruppi ottici posteriori a Led hanno forma a boomerang che sottolinea la vocazione per il tempo libero dell’utility vehicle.

Le powertrain sottolineano tutta la vocazione ecologica, una sostenibilità per tutti. Il motore termico è un 4 cilindri 1.6 GDI in grado di sviluppare 141 cv, l’elettrico della HEV ha 32 kW, quello della PHEV 62 kW (potenza combinata di 183 cv, autonomia zero emission di 65 km), mentre la BEV 100% elettrica eroga 150 kW con un range di 460 km grazie alla batteria da 64,8 kWh (accelerazione 0-100 in 7,8”) che si ricarica dal 10% all’80% in meno di 54 minuti. Al top gli Adas, tutti i sistemi di assistenza alla guida, mentre si può scegliere fra tre allestimenti (Business, Style ed Evolution) non tutti disponibili su ogni motorizzazione.

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Martedì 25 Ottobre 2022 - Ultimo aggiornamento: 26-10-2022 13:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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