Russell e Verstappen beffano le McLaren. Ma la Ferrari è dietro e il Mondiale Costruttori diventa un'impresa
McLaren davanti a Ferrari in Qatar. Ma Russell con la Mercedes s'infila fra Norris e Piastri
GP di Losail, qualifica Sprint: pole di Norris davanti a Russell, la Ferrari perde il passo
La Ferrari Purosangue è un vero punto di svolta per il Cavallino. Un crocevia fra passato e futuro. Del futuro ha le forme anticonvenzionali, l’aspetto di Suv con carrozzeria rialzata, ruote di grande diametro (23 pollici) e – udite udite! - addirittura quattro porte che si aprono controvento per facilitare l’accesso a bordo. Cose mai viste prima su una Ferrari. Del passato sfrutta invece il leggendario motore 12 cilindri a V aspirato che ha fatto la storia di Maranello sia sulle strade che sui circuiti. Ma che ormai appare anacronistico per l’industria automobilistica avviata a grandi passi verso l’elettrificazione.
Traguardo che il Cavallino raggiungerà dopo il 2025, quando lancerà sul mercato la prima Ferrari completamente elettrica e convertirà gran parte della sua produzione alla propulsione ibrida sfruttando il know delle corse: non soltanto quello della F1 ma sopratutto la tecnologia della nuova Hypercar 499P che correrà a Le Mans nel 2023 ed è mossa da un powertrain ibrido: motore V6 da 680 cv sulle ruote posteriori e motore elettrico da 272 cv sulle anteriori con batteria da 900v ad alta densità. Il presente però è ancora tradizionale come dimostra la Purosangue. Tradizionale però soltanto dal punto di vista del motore 12 cilindri. Perché per il resto la Purosangue è una vera rivoluzione. È il primo Suv, o meglio la prima sports car a carrozzeria rialzata. Ferrari ha voluto dimostrare che si può spostare più in alto l’asticella prestazionale dei crossover che di solito soddisfano più l’ergonomia e il comfort di bordo piuttosto che l’aerodinamica e le prestazioni. I progettisti di Maranello però hanno approcciato il concetto Sport Utility permeandolo delle specifiche tipiche di una Ferrari. Così è nata la Purosangue.
La Ferrari più grande mai costruita: 4,97 metri di lunghezza, 1,59 metri di altezza. E pesante oltre due tonnellate. Ma con specifiche e prestazioni degne di una supersportiva. È spinta dallo stesso 12 cilindri a V della 812 Competizione, in questo caso depotenziato di un centinaio di cavalli a 725 cv di potenza: ma più che sufficienti per garantire prestazioni fulminee a questo super-crossover che accelera da 0 a 100 km orari in 3,3 secondi e può raggiungere i 312 km orari di velocità. Ma siccome una Ferrari non è soltanto accelerazione brutale ma anche guidabilità e tenuta di strada in curva ad alte velocità, la Purosangue rispetta questi obiettivi. Come? Per merito di una serie di tecnologie innovative anche per il Cavallino. Le due più importanti sono le nuove sospensioni attive e la trazione integrale “leggera”.
Il controllo elettronico delle sospensioni modifica in tempo istantaneo (50 millisecondi) l’assetto dell’auto rendendolo più piatto nelle curve per migliorare la tenuta di strada o ammorbidendolo sulle ondulazioni per aumentare il comfort. La trazione integrale migliora la motricità su fondi sterrati o innevati. Ma quello Ferrari è un sistema “semplificato” ed originalissimo. Una trazione integrale tradizionale assorbirebbe troppa potenza e comprometterebbe la dinamica di guida sportiva; così Ferrari ha inventato un sistema semplificato che, mediante ingranaggi controllati da una frizione, trasferisce alle ruote anteriori solo una parte della coppia. E soltanto fino alla 4° marcia e sotto i 200 km orari. Al di sotto di quella velocità la Purosangue possiede la motricità di uno Sport Utility, al di sopra invece ha la dinamica di guida di una Ferrari sportiva.