La Renault Austral

Renault, creatività al potere. Il Gruppo di Parigi smuove le acque e prende la strada di Tesla

di Nicola Desiderio
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L’auto come codice binario, non solo perché diventerà più digitale, ma perché le tradizionali aziende si stanno sdoppiando come Renault, che ha annunciato un piano nel quale si separa in due entità. La prima si chiamerà Ampere, si dedicherà solo ai mezzi elettrici e punta vendere un milione di unità nel 2031 con un ritmo di crescita annua del 30%. La seconda si chiama Power e si occuperà di motori termici e ibridi in collaborazione con Geely e la sua partecipata Aurobay servendo tutti i marchi dei rispettivi gruppi e anche Nissan e Mitsubishi. Una terza società, definita Future is Neutral, sarà dedicata interamente all’economia circolare portando la quota di valore recuperata dall’auto dal 50% al 90%. E non è finita.

Il ceo Luca De Meo è riuscito a tirare dentro i suoi disegni anche Google e Qualcomm per sviluppare la prossima generazione di piattaforme definite da software nelle quali i bit e gli elettroni prenderanno definitivamente il sopravvento sul “ferro”. Chi rimane fuori dai giochi è Nissan – almeno momentaneamente e per volontà dell’alleato del Sol Levante – al quale Renault ha comunque dato nel terzo trimestre, grazie ad un fatturato aumentato del 20,5%, un utile di 27 milioni di euro. De Meo dunque rompe gli indugi, apre le porte ad investitori esterni per Future is Neutral e si prepara anche a portare in borsa Ampere. Sarà sotto questa nuova insegna – ma solo industrialmente – che debutteranno le nuove R4, R5 e Scénic che saranno tutte elettriche e la cui veste è stata svelata da altrettanti concept che ne hanno rivelato la personalità. L’ultima, in particolare, potrebbe mostrare il suo aspetto definitivo già entro la fine del 2023, ma si sa già che farà tesoro dei canoni estetici e della piattaforma CMF-EV che hanno già debuttato con la Mégane.


Al contrario, le R4 ed R5 punteranno all’effetto nostalgia e si baseranno sulla piattaforma CMF-B EV facendo tesoro di tutto quello che Renault ha imparato mettendo su strada quasi mezzo milione di auto elettriche in 12 anni, con un triplice obiettivo: aumentare l’autonomia, ridurre i costi e aumentare l’accessibilità presso i clienti gestendo il valore della batteria e “ripulendone” tutto il ciclo di vita. A questo proposito, Renault ha già avviato da anni il business del recupero e del riciclo e ha accordi con Vulcan Energy per estrarre in Europa litio da salamoia geotermica e con Terrafame per produrre nickel attraverso i batteri.

Nel frattempo, l’auto del momento per la Régie è la Austral, il suv di segmento C (4,51 metri di lunghezza) con propulsori tutti elettrificati che porta al debutto un nuovo sistema full-hybrid che è l’evoluzione di quello già visto su Clio, Captur e Arkana ed è basato su un 3 cilindri 1.2 che, insieme a due motori elettrici inseriti nella trasmissione, permette di avere una potenza di ben 200 cv, uno 0-100 km/h in 8,4 secondi e consumi di soli 4,6-4,8 litri/100 km pari a 104-109 g/km di CO2. Lo stesso motore è disponibile anche in versione mild-hybrid a 48 volt accanto al 4 cilindri 1.3 da 160 cv che ha un sistema a 12 volt. La Austral offre un abitacolo ampio e hi-tech, le 4 ruote sterzanti e anche il raffinato allestimento Iconic esprit Alpine con interni in Alcantara e cuciture nel blu tipico del marchio sportivo del Gruppo.

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Mercoledì 30 Novembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 10:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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