LAS VEGAS - Dal Nevada a Düsseldorf, è su questa rotta che avanzano le novità annunciate da Mercury, il colosso americano delle motorizzazioni fuoribordo lanciato verso il “nuovo mondo” della nautica a emissioni zero. Dopo l’anteprima del primo concept avvenuta a febbraio del 2022 a Miami, la successiva presentazione al Salone di Genova, e a conclusione di un lungo e meticoloso lavoro di messa a punto, il 5 gennaio è stato finalmente presentato al Ces di Las Vegas il modello definitivo.
Destinato a debuttare sul mercato entro la primavera del 2023, si chiama Avator 7.5e ed è un piccolo fuoribordo elettrico progettato per motorizzare tender, gommoni, piccole imbarcazioni da pesca o da diporto. E’ il primo di una serie che comprenderà anche motori a emissioni zero più potenti, denominati Avator 20e e 35e. Il suo lancio sul mercato rientra in un piano mirato a ridurre fino all’80% le emissioni dei motori Mercury entro il 2025.
“Siamo entusiasti di presentare al mondo il fuoribordo elettrico Avator 7.5e”, ha affermato il presidente di Mercury Marine Chris Drees sotto i riflettori del CES di Las Vegas, la più grande fiera tecnologica al mondo. “In qualità di leader dell’innovazione nel settore nautico – ha aggiunto il manager americano - disponiamo delle risorse e delle conoscenze per rendere la nautica più accessibile a più persone, rafforzando al contempo il nostro impegno per la sostenibilità”.
Un impegno – vale la pena ricordarlo – che va ben oltre la produzione di questi piccoli gioielli destinati alla piccola nautica e che si evolverà in direzione delle massime potenze e delle massime prestazioni. Com’è noto, infatti, Mercury è partner dell’E1 Series, il neonato campionato mondiale di motonautica riservato a barche a propulsione elettrica.
Tra questi – è notizia dell’ultim’ora – anche il team di Rafael Nadal: il campione di tennis gareggerà infatti nell’E1-Series UIM e supporterà l’E1 Blue Action Programme guidato dall’ecologista Carlos Duarte, che si propone di accelerare la transizione verso una mobilità marina sostenibile e di ripristinare gli ecosistemi marini su larga scala.
L’ingresso di Nadal, che fa seguito a quello del pilota di Formula 1 Sergio Perez, è stato salutato con soddisfazione da Alejandro Agag, co-fondatore e presidente dell’E1 Series (nella foto con il tennista alla firma del contratto), e dal Ceo Rodi Basso, i promotori di questo primo campionato monomarca che verrà disputato da 12 coppie di piloti a bordo dell’E1 Bird, avveniristica imbarcazione in carbonio di 7 metri progettata dalla Victory Design di Brunello Acampora e dalla SeaBird Technologies di Sophi Horne: un bolide motorizzato con un fuoribordo elettrico fornito da Mercury Racing. Il colosso americano ha infatti accettato di partecipare al programma dell’E1 Series UIM, con il proposito di sperimentare in condizioni estreme la nuova tecnologia mirata all’ecocompatibilità.
In attesa di vedere in acqua il motore da corsa a zero emissioni, al Ces di Las Vegas è stato presentato, come detto, l’Avator 7.5e, primo di 5 motori fuoribordo elettrici di serie promessi da Mercury nel corso del 2023. E’ un gioiellino piccolo e leggero (pesa 16,7 kg, senza batteria e supporto di poppa) costruito con molti componenti riciclati e, a loro volta, riutilizzabili quando arriveranno a fine vita. Esteticamente è caratterizzato dal colore bianco della calandra di forma aerodinamica. Si fa notare il display destinato a dare informazioni su ricarica e autonomia. Interessante anche la barra che si trasforma in una maniglia per il trasporto da terra a bordo e viceversa.
Secondo le informazioni fornite dal costruttore le prestazioni, a parità di pesi, sono equivalenti a quelle di un motore termico 4 tempi da 3,5 cv. La batteria da 7 kg è facilmente rimovibile e può essere trasportata separatamente. Inoltre viene sottolineato che è stata progettata esclusivamente per uso marino, in collaborazione con Mastervolt, azienda specializzata in batterie per imbarcazioni. Altro elemento interessante è lo studio idrodinamico dedicato a tutte le parti che compongono il piede di Avator, al fine di limitare il più possibile dispersioni energetiche, in modo da ottimizzare rendimento e autonomia.
Come consuetudine per i motori elettrici, l’autonomia varia in base all’utilizzo che si fa del fuoribordo: sfruttando tutta la potenza e navigando a velocità massima si resta a zero in appena un’ora (o dopo 8 km di navigazione); 2,8 ore o 16 km di autonomia al 75% della potenza; 6,2 ore o 26 km al 50%; 19,4 ore o 54 km al 25%. Con un caricabatterie rapido occorrono 3,5 ore per una ricarica completa, altrimenti – utilizzando una presa di tipo domestico - serve una notte intera.
Sono valori adeguati all’utilizzo del motore elettrico a bordo di un piccolo tender o di una barchetta destinata alla navigazione sotto costa. Per i test eseguiti dai tecnici di Mercury è stata utilizzata una barca di 4 metri e 175 kg di peso. Ciò detto, l’azienda americana tiene a sottolineare che “i pregi maggiormente apprezzabili dell’Avator sono la manutenzione ridotta, la silenziosità, la facilità di trasporto e di gestione, senza dimenticare la possibilità di navigare in aree marine protette interdette ai motori termici”. Se non bastasse, viene saggiamente ricordato che si può aumentare l’autonomia grazie all’intercambiabilità delle batterie. Altro elemento interessante è quello dell’accurato studio idrodinamico dedicato a tutte le parti che compongono il piede dell’Avator, al fine di limitare dispersioni energetiche e di ottimizzare rendimento e autonomia.
L’Avator 7.5e sarà commercializzato esclusivamente con calandra bianca e con lunghezze dell’asse di 15, 20 o 25 pollici. I prezzi saranno annunciati solo nella primavera del 2023, quando i primi esemplari saranno disponibili, ma intanto è trapelato che l’ecomotore verrà proposto sia con timone a barra sia con il comando digitale Power & Shift per la guida dalla console. Incideranno sul prezzo anche sistemi avanzati di controllo, indicatori digitali e capacità di interagire con i diportisti anche attraverso un’app mobile.