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LE MANS - Fuori le auto corrono e il mondo, probabilmente, ancora di più. Siamo a Le Mans, mentre si sta svolgendo la 24 Ore che darà a Ford un podio e l’onore di aver portato tutte e 4 le proprie vetture al traguardo. Steven Armstrong segue con partecipazione, ha le cuffie in testa, ma trova 10 minuti per toglierle tornando ad essere il presidente di Ford per Europa, Medio Oriente e Africa per rispondere alle nostre domande che riguardano il motorsport, ma non solo.
Ora avete la Ford GT nelle competizioni, che cosa succederà dopo che il programma quadriennale sarà concluso?
«Abbiamo un accordo per correre a Le Mans fino al 2019. Non abbiamo ancora deciso che cosa faremo dopo. Quando sapremo di più sui programmi del WEC e su Le Mans, valuteremo».
Quanto ci vorrà per sapere di queste vostre decisioni?
«Abbiamo bisogno di capire di più sui futuri regolamenti e su come si svilupperanno le competizioni. Non abbiamo fretta: quando i dettagli saranno definiti, prenderemo una decisione».
Quale è la vostra prima impressione sui principi che riguardano i nuovi regolamenti?
«L’impressione è positiva. Pensiamo che le competizioni in futuro debbano essere accessibili in termini di costi da parte dei costruttori perché abbiano davvero un senso. Una cosa importante è che i regolamenti del WEC e di Le Mans convengano sempre di più con quelli dell’IMSA. Per noi è interessante che si parli di idrogeno nelle competizioni, così come di tutte le nuove tecnologie. Ciò che è interessante, è che ci siano competizioni che siano al passo con i tempi, anzi che anticipino il futuro per certi versi».
Che cosa ci riserva invece la gamma Ford Performance nel prossimo futuro?
«Portare tutte le attività sportive sotto Ford Performance a livello globale ha dato grandi risultati. Abbiamo appena lanciato la Fiesta ST che ha avuto un riscontro fantastico presso la stampa e i clienti non vedono l’ora di averla tra le mani. Abbiamo anche l’F-150 Raptor che sta avendo grande successo, anche se è un prodotto dedicato al Nordamerica. Ma la cosa che le accomuna è la tecnologia dei motori EcoBoost e tutto quello che stiamo imparando nelle competizioni a proposito di sospensioni, riduzione del peso e utilizzo di nuovi materiali… tutte cose che allargheremo presto a tutte le Ford. Un’altra cosa che le accomuna è la loro accessibilità. Certo non tutti si possono permettere una GT, ma la sportività di Ford parte dai modelli della gamma ST Line che hanno un a messa a punto diversa delle sospensioni. Credo che Ford continuerà seguendo questa filosofia: democratizzare le prestazioni e il piacere di guida».
Ford ha annunciato che smetterà di produrre berline negli USA, compresa la Fusion che è la corrispondente americana della Mondeo. Anch’essa è destinata a scomparire in Europa?
«Sì, in America abbiamo annunciato di voler uscire dai segmenti tradizionali con l’eccezione di Mustang e Focus e questo perché il mercato lì si sta spostando sempre di più verso i crossover e i Suv. In Europa è un po’ diverso perché abbiamo richiesta di Fiesta, Focus e anche Mondeo e monovolume come Galaxy. Per questo, non abbiamo preso ancora una decisione analoga e manterremo la gamma attuale aggiornandola. È chiaro che i crossover sono il segmento che sta crescendo più velocemente e anche noi stiamo andando incontro a questa tendenza con la nostra gamma».
Possiamo aspettarci versioni ST anche per i Suv e i crossover?
«Abbiamo già le versioni ST Line per la Kuga e l’Ecosport. In Nord America c’è anche la Edge ST, ma al momento non prevediamo di portarla in Europa per problemi legati alle emissioni di CO2 di un motore V6 così potente mentre ci sarà la ST Line. Stiamo pensando invece ad una rete dedicata alle versioni ST, con processi diversi di consegna e vedremo se ha senso avere versioni ST anche per i crossover».
Che cosa pensa del futuro del diesel?
«Sicuramente il diesel sta calando presso alcuni tipi di clientela, ma ci sono ancora quelli che fanno molti chilometri per i quali il motore a gasolio rappresenta ancora la soluzione migliore, come le flotte e i veicoli commerciali. Lo vedremo calare ancora nei segmenti inferiori, ma è ancora indispensabile per abbassare le emissioni di CO2 e i motori di nuova generazione sono assolutamente puliti».
La GT è la “halo car” di Ford. Dopo la GT ci sarà un’altra “halo car” come la GT?
Intanto finiamo il programma di produzione della GT. Abbiamo comunque fantastiche “halo” Mustang come la GT350, la Super Snake o la Bullit che, per la prima volta, arriverà anche in Europa».
Quanto ci vorrà per vedere la prima versione sportiva della nuova Focus?
«Lanceremo la nuova Focus con la versione ST Line sin dall’inizio. Poi vedremo che cosa succede…»
In ogni caso, nella gamma delle sportive c’è un grande spazio tra le Mustang e la GT. Avete intenzione di colmarlo?
«La GT è un prodotto molto speciale. Io credo che la Mustang, in tutte le sue versioni, rappresenti già un tetto molto alto per un costruttore come Ford che fa dell’accessibilità uno dei suoi fondamenti tanto da rendere accessibili le sportive stesse. Penso dunque che la Mustang sarà negli anni a venire la portavoce delle nostre credenziali sportive e non ci sarà nulla al di sopra di lei».
La Ranger per l’Europa è diversa da quella americana che avrà anche una versione Raptor. La avremo anche noi?
«Beh, aspettiamo e vediamo!» (ride)