GV60

Ioniq 3 e Genesis in pole: le nuove armi di Hyundai. A Monaco svelate la Concept Three e la gamma europea del brand di lusso

di Nicola Desiderio
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MONACO - I prossimi anni saranno molto impegnativi per Hyundai: 90 miliardi di dollari investiti entro il 2030 dei quali 26 solo negli USA entro il 2028 e un piano di attacco anche per l’Europa dove, in verità, il gruppo coreano nella sua interezza sta registrando una flessione di mercato di circa il 4%, ma è pronto a rilanciare con 7 nuovi modelli entro il 2027. Tre di questi appartengono al segmento B e saranno costruiti presso lo stabilimento turco di Izmit: una hatchback, un crossover e un inedito modello elettrico ovvero la i20, la Bayon e quello che sarà derivato dalla Concept Three, il prototipo di stile presentato al Salone di Monaco e che anticipa la Ioniq 3 attesa già per il 2026.

«La Concept Three rappresenta il prossimo passo del percorso di Hyundai Motor verso l’elettrificazione» ha affermato Xavier Martinet, il presidente e ceo insediatosi dal primo gennaio scorso, commentando le linee di una vettura che è stata pensata espressamente per il mercato europeo. A disegnarla è stato Nicola Danza, italiano in Hyundai dal 2005. «All’inizio – racconta quello che da maggio scorso è diventato il responsabile per le linee esterne presso il centro stile che la casa coreana ha a Rüsselsheim, a pochi chilometri da Francoforte – dovevamo iniziare dal solito crossover, ma ho proposto di fare qualcosa di diverso e che parlasse di nuovo di sportività anche per vetture di queste dimensioni». La Three è un tantino abbondante per essere una segmento B (4 metri e 29), ma contiene elementi già visti su altre Ioniq e anche di scuola squisitamente italiana: qualcuno consapevole («Mentre la disegnavo ho avuto in mente anche l’Alfa Romeo SZ di Zagato») e altri no, come la Fiat Dino GT e la Veloster. «In realtà, non siamo partiti da quel riferimento: è venuto cammin facendo, in modo naturale» ricorda Danza che ovviamente ha già “congelato” da tempo la Ioniq 3 come la vedremo già tra qualche mese. Sarà basata sulla piattaforma E-GMP con architettura elettrica a 400 Volt, avrà motore anteriore, carrozzeria a 5 porte e un abitacolo ampio realizzato con materiali sostenibili, ma soprattutto promette sensazioni di guida dimenticate in questo mondo di Suv e crossover con un’aerodinamica eccellente, a tutto vantaggio del comfort e dell’autonomia.

Il gruppo Hyundai ha anche un’altra arma per l’Europa ed è Genesis, il marchio premium nato nel 2015 e che, dopo un biennio di rodaggio nei mercati di Germania, Regno Unito e Svizzera, arriva anche in Francia, Olanda, Spagna e Italia con tre modelli, tutti elettrici: G80, GV70 e GV60. Le prima è una berlinona da 5 metri da 272 kW con due motori, trazione integrale e una batteria da 94,5 kWh per un’autonomia di 570 km; la seconda è un Suv lungo 4,71 metri anch’esso a trazione integrale con 360 kW di potenza e una batteria da 84 kWh per un’autonomia di 476 km. La terza è un crossover con un profilo da coupé, è la più compatta del gruppo con i suoi 4,54 metri ed è il primo modello nativo elettrico di Genesis. Sarà disponibile a trazione posteriore o integrale con potenze da 165 kW a 365 kW. Genesis ha però altri 5 modelli a livello globale e non vuole giocare la sua partita armata di sola spina. «Arriveremmo entro il 2027 con una gamma completa di propulsioni» afferma Peter Kronschnabl, fresco Managing Director di Genesis Europe dopo oltre 20 anni di BMW. E quando dice “completa” il manager tedesco allude anche a ibrido plug-in e range extender, un sistema che sta tornando prepotentemente alla ribalta e al quale il gruppo Hyundai sta lavorando anche per gli altri marchi.

Ma c’è dell’altro che bolle in pentola, anzi nel cratere di un vulcano ed è Magma, denominazione che caratterizzerà i modelli sportivi e anche il programma sportivo con il quale Genesis entrerà nelle corse di durata dal 2027, nei campionati WEC e IMSA, con la GMR-001 LMDh dotata di motore V8 3.2 biturbo elettrificato. I nomi chiamati a sostenere gli obiettivi del Genesis Magma Racing sono di prima grandezza: Cyril Abiteboul (ex Alpine Formula 1), è il team principal, Gabriele Tarquini (2 campionati mondiali, uno europeo e uno britannico vinti con vetture Turismo) è il direttore sportivo e a sviluppare la macchina c’è André Lotterer (tre Le Mans e due titoli WEC). E poi c’è il grande saggio come consulente: Jacky Ickx, 80 anni suonati, vincitore di otto gran premi di Formula 1 e sei edizioni della 24 Ore di Le Mans, che al Festival of Speed di Goodwood ha portato al debutto la GV60 Magma. Sarà lei il primo modello sportivo di Genesis.

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martedì 30 settembre 2025 - Ultimo aggiornamento: 14-10-2025 15:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA