Audi Skysphere concept

Skysphere, raggi di luce sul futuro. Audi all’avanguardia della tecnica

di Nicola Desiderio
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PEBBLE BEACH - Se non fosse per le ruote canonicamente posizionate ai quattro angoli della carrozzeria potrebbe sembrare (complice anche il nome – Skysphere – che evoca suggestioni intergalattiche) uno delle fantasiose macchine volanti protagoniste della mobilità urbana in non pochi film di fantascienza, a cominciare da un’autentica pietra miliare del genere come “Blade runner” Invece è un’automobile, seppur non destinata alla produzione di serie anche perché alcuni dei suoi contenuti tecnologici talmente avanzati da renderne problematica l’omologazione sulla base delle normative attualmente in vigore. Skysphere è infatti una concept car alla quale Audi ha affidato il compito di illustrare la sua visione della mobilità prossima ventura nella favolosa ed esclusiva cornice di Pebble Beach, la località californiana che ogni anno in agosto ospita una faraonica festa dei motori che fa da cornice al più importante concorso mondiale d’eleganza riservato alle vetture storiche e da collezione.

Considerandone il ruolo di “finestra sul futuro”, appare quasi superfluo precisare che la propulsione è elettrica, ma che l’assenza di emissioni si accompagna a performance degne del lusso sportivo ed esclusivo su cui si fonda il Dna della “Signora degli Anelli”. Lo garantiscono i 632 cv e i 750 Nm di coppia del motore che promette un’accelerazione 0-100 in 4 secondi, mentre la batteria da 80 kWh proietta l’autonomia, calcolata secondo il ciclo Wltp, oltre il “muro” dei 500 km.


L’abitacolo è stato il cuore delle attenzioni dei progettisti, che lo hanno disegnato attorno ai passeggeri sfruttando appieno la maggior libertà consentita dal powertrain a elettroni e adattando di conseguenza le linee esterne di questa imponente e filante roadster. A rafforzare la sensazione di un oggetto fantascientifico concorrono le grafiche dell’enorme display che domina la plancia, occupandola praticamente a tutta larghezza.
È soltanto un indizio delle tante soluzioni tecniche e stilistiche di assoluta avanguardia, tra cui particolarmente originale è il passo variabile che, a seconda delle esigenze, consente di creare due auto diverse modificando l’interasse e con esso la lunghezza, che è di 4.94 metri se sceglie il settaggio Sport, mentre guadagna 25 cm con il setup GT. Sono presenti sistemi di guida autonoma di livello 4 (su una scala di 5), contrastanti con le norme vigenti ma ricchi di prospettive intriganti sottolineate dal volante a scomparsa, che presume la possibilità di disinteressarsi alla guida per dedicarsi al lavoro o per sfruttare le incredibili opportunità offerte dal rivoluzionario sistema di infotainment e dalle ricche risorse di connettività.

Quella svelata a Pebble Beach può essere definita una novità “chilometro zero”. Infatti è stata sviluppata e realizzata dall’Audi Design Center di Malibu, nel sud della California, dove si sta già lavorando alle due prossime componenti – Grandsphere e Urbansphere – di questa famiglia che anticipa il futuro senza dimenticare il passato: lo stile della Skysphere, infatti, è ispirato a quello della Horch 853, mitica cabriolet che nel 1935 ridefinì il concetto di lusso nel periodo fra le due Guerre mondiali e che vantava la stessa lunghezza – 5,2 metri – del concept attuale nella configurazione determinata dal setup GT.

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Martedì 6 Settembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 16:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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