La Hyundai Kona Elettrica

Kona Electric e Nexo a idrogeno: Hyundai presenta lo stato dell’arte per le emissioni zero

di Sergio Troise
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PARIGI - La mobilità sostenibile è uno dei temi al centro dell’attenzione al Salone di Parigi. E lo è particolarmente nello stand che la Hyundai ha allestito sotto i riflettori dell’Expo alle Porte de Versailles, dove sono in bella mostra la Kona Electric e la Nexo. Che non sono novità assolute (si sono già viste a Ginevra, al Parco Valentino di Torino e al CES di Las Vegas) ma rappresentano lo stato dell’arte della più avanzata tecnologia coreana.

Andreas Christof Hoffman, vice presidente con delega a marketing e prodotto della Hyundai, in proposito ha dichiarato: «Con la gamma green stiamo sempre più rafforzando la nostra posizione di leader nella mobilità sostenibile e le nuovissime Kona e Nexo dimostrano che già oggi rendiamo accessibile la mobilità futura a tutti».

La Kona Electric è un crossover compatto a zero emissioni proposto in due varianti diverse: con pacco batterie da 64 kWh e da 39,2 kWh, che si differenziano tra loro per la diversa potenza (204 e 136 cv) e, soprattutto, per l’autonomia: 482 km la prima, 312 la seconda. Il valore di coppia è identico (395 Nm: quanto basta per una spinta straordinaria, che assicura un’accelerazione sullo 0-100 in 7,6 secondi), mentre la velocità massima dichiarata è di 167 km/h per la versione più potente e di 155 per l’altra.

Il consumo di energia dichiarato dalla Casa è rispettivamente di 14,3 e di 13,9 kWh/100 km. Per contenere gli sprechi e migliorare l’autonomia la Kona Electric propone un sistema rigenerativo che entra in funzione nelle fasi di rilascio e dà il meglio di sé in discesa: in pratica il sistema entra in gioco rilasciando l’acceleratore; la rigenerazione d’energia viene assicurata non solo utilizzando il pedale del freno, ma anche attraverso i paddles al volante: premendo quello di sinistra l’effetto carica si fa più intenso, riuscendo a fermare la vettura senza bisogno di intervenire sui freni; agendo su quello opposto, invece, si lascia scorrere l’auto.

Quanto ai tempi di ricarica, il sistema standard richiede da 6 a 9 ore circa (dipende dal tipo di batterie utilizzato) collegandosi a una normale presa domestica. Ma la Casa assicura che attraverso una colonnina di corrente da 100 kW può bastare meno di un’ora per raggiungere l’80% della carica.

Come ormai d’obbligo su tutte le auto di nuova generazione, anche sulla Kona Electric viene dedicata particolare attenzione ai sistemi di assistenza alla guida. E a Parigi viene ricordato dunque che l’auto dispone di sistema anticollisione frontale con riconoscimento di veicoli e pedoni, monitoraggio degli angoli ciechi, mantenimento della corsia, rilevamento della stanchezza del conducente, controllo dei limiti di velocità.

Tra le dotazioni non mancano, inoltre, alcuni dispositivi legati a connettività e multimedialità. Il display touchscreen da 8 pollici, riservato agli allestimenti più ricchi, integra navigatore 3D e connettività Apple CarPlay e Android Auto. È incluso anche un abbonamento gratuito per 7 anni ai Live Services, con traffico in tempo reale, meteo, rilevatori di autovelox e informazioni sui punti di interesse.

Sul versante idrogeno, ovvero sulla Nexo, altra attrazione dello stand Hyundai allestito al Salone di Parigi, l’attenzione è tutta concentrata sulla sostanziale differenza tra il diverso sistema utilizzato per abbattere le emissioni nocive: qui, come su tutte le auto elettriche alimentate da celle a combustibile caricate a idrogeno, il problema della ricarica non si pone. E in materia, a dire il vero, la Hyundai è ben attrezzata, avendo già lanciato da tempo e prodotto (sia pure in quantità limitate) la ix35 Fuel Cell, la prima auto a idrogeno prodotta in serie. La Casa coreana intende ora dimostrare gli ulteriori progressi compiuti dalla divisione Ricerca e Sviluppo. E lo fa con questo Suv avveniristico di medie dimensioni (segmento D) caratterizzato da uno stile innovativo e da contenuti di assoluta avanguardia.

All’interno della Nexo si fanno notare stile e tecnologie. Due schermi LCD da 7 e 12,3 pollici sostituiscono la tradizionale strumentazione analogica integrandosi tra loro in una plancia dal design futuristico. Il sistema di navigazione è dotato anche di Apple CarPlay e Android Auto che permettono di connettere il proprio smartphone per avere la propria musica, rubrica e app sul grande schermo. Per la prima volta su un modello della Casa coreana, inoltre, il monitor per gli angoli ciechi proietta, al centro del quadro strumenti, sia il retro che il lato dell’auto quando si cambia corsia in entrambe le direzioni. Il sistema utilizza le telecamere grandangolari posizionate su entrambi i lati del veicolo per monitorare le aree che non possono essere viste con uno specchietto retrovisore tradizionale.

L’auto è spinta da un motore sincrono a magneti permanenti con potenza di 163 cv/395 Nm in grado di assicurare una velocità massima di 179 km/h, con accelerazione 0-100 in 9,2 secondi. I consumi – assicura la Casa – sono contenuti (0,84 Kg di idrogeno per 100 km) e consentono un’autonomia di 666 km, calcolata sul nuovo ciclo WLTP. I serbatoi per l’idrogeno sono tre, da 156,6 litri (circa 6 kg) e un pieno non richiede più di cinque minuti al distributore. A tal proposito vale la pena ricordare che in Italia ce n’è uno solo in funzione, a Bolzano, e ciò rende problematica la diffusione nel nostro Paese di veicoli a idrogeno, penalizzati – vale la pena ricordarlo – anche dalla produzione limitata a pochi esemplari e dunque piuttosto cari (il prezzo della Nexo sfiora i 70.000 euro).

L’impagabile pregio delle auto a idrogeno è però la capacità di ridurre davvero a zero le emissioni inquinanti, producendo allo scarico esclusivamente vapore acqueo. Se non bastasse, la Hyundai tiene a rammentare che «la Nexo è persino in grado di purificare l’aria catturando le polveri sottili che inquinano l’ambiente».

Se un difetto si poteva imputare alle auto elettriche (sia a batteria sia a idrogeno) era la difficoltà di avviamento alle temperature più rigide, sotto lo zero. Ma anche su questo fronte Hyundai assicura di aver ovviato al problema. E per dimostrarlo ha organizzato nei mesi scorsi test impegnativi, a temperature polari, nel centro prove di cui dispone in Svezia, a pochi chilometri dal Circolo Polare Artico. «Laggiù – è stato ricordato a Parigi - abbiamo testato le nostre auto a zero emissioni dotate di nuovi dispositivi all’avanguardia e abbiamo dimostrato che sia la Kona sia la Nexo possono affrontare anche temperature di meno 35 gradi».


 

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Sabato 24 Novembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 25-11-2018 15:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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