Daniele Schillaci, responsabile marketing e vendite a livello globale di Nissan

Schillaci: «L'automotive cambia velocemente. Nissan sempre all'avanguardia»

di Mattia Eccheli
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PARIGI – Daniele Schillaci è un ingegnere italiano che ha fatto carriera. Lungo la strada che lo ha portato fino in Giappone è passato anche da Alfa Romeo, oltre che da Renault e Toyota. Adesso è il responsabile globale delle vendite di Nissan. Del Belpaese gli è rimasto il sorriso, perfino quando parla con i giornalisti.

“È un momento eccitante per il mondo dell'auto”, spiega. E lui lo sa bene perché svolge un ruolo chiave per un marchio che fa parte di un'Alleanza planetaria. Per un marchio che commercializza l'auto elettrica più venduta al mondo (Leaf) e che ha già messo a punto un piano a tappe per il lancio della guida autonoma o, almeno, semi automatica.

“Cominciamo con il single lane control – sintetizza – cioè il Pro Pilot di primo livello (in Europa su Qashai nel 2017, ndr). Fra due anni lanceremo il secondo livello, ovvero il double lane control, che consente ad un veicolo di sorpassare, e poi arriverà l'intersection autonomous, cioè la capacità del mezzo di fermarsi e ripartire agli incroci in mezzo al traffico”.

Sarà questo il futuro dell'auto?
“Disponiamo di tecnologie all'avanguardia e vogliamo trasferirle a beneficio di chi guida. Il nostro obiettivo è ridurre le emissioni e rendere più sicura la mobilità”.

E non solo...
“Certo che no. Nei prossimi anni i cambiamenti saranno ancora più veloci rispetto al passato. Per questo dico che è un momento eccitante”.

Il domani sarà più elettrico o ibrido? O a idrogeno?
“Noi puntiamo sull'elettrico, ma non escludiamo le alternative. E lo possiamo fare perché abbiamo su strada auto ibride e abbiamo lavorato sulle celle a combustibile. Il problema dell'idrogeno è la distribuzione”.

Ma l'elettrico è il... “grande amore”.
“Non sono io a dirlo, ma i clienti. Ne incontro tanti che mi dicono che dopo aver guidato un'auto elettrica non si torna indietro”.

Non è ormai un po' superato il design della Leaf?
“Con gli occhi di un europeo la percezione può essere diversa, Leaf è un'auto che incontra ancora il gusto globale”.

La crisi è definitivamente alle spalle o c'è aspettarsi una nuova flessione?
“Dal mio punto di vista non ci sono timori di un crollo. Quest'anno dovrebbero venir venduti almeno un milione e mezzo di auto in più, attorno ai novanta milioni a livello globale. La Cina cresce ancora, gli Stati Uniti tengono e l'Europa continua a riprendersi. Per non parlare dell'Italia, dove i volumi sono sostenuti”.

Siete i pionieri dell'auto elettrica, ma proprio a Parigi è stata presentata un'auto con un'autonomia superiore a quella dei vostri modelli: non “brucia”?
“Concorrenza e competenza stimolano l'innovazione e questo è un bene. Ma tra chi arriva e chi c'è già, cioè noi, ci sono due miliardi e mezzo di chilometri già percorsi da Nissan senza che sui nostri veicoli elettrici sia stato riscontrato un problema serio. Questo è un bagaglio di esperienza che abbiamo solo noi”.

Come impiegherete il controllo su Mitsubishi?
“Non posso rispondere a questa domanda perché siamo in una fase di transizione”.

Che modello di business si aspetta nel comparto automotive?
“Mi sento solo di dire che non è un comparto per un business conservativo: devi essere al passo con l'innovazione tecnologica. Aggiungo anche che può essere dura per chi non ha una strategia sui veicoli elettrici”.
 

 

 

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Giovedì 6 Ottobre 2016 - Ultimo aggiornamento: 07-10-2016 15:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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