La Kia EV6

Kia, la supercar di Seul. La EV6 è il manifesto del processo di crescita del costruttore: potente e sostenibile

di Giampiero Bottino
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Se qualcuno avesse ancora dei pregiudizi riguardanti le capacità tecnologiche e stilistiche della Kia – e più in generale dell’automobile “made in Korea” – dovrebbe dare un’occhiata anche superficiale alla EV6 per ricredersi. Questo basso e filante crossover 100% elettrico lungo 4.680 mm (15 in più per le versioni GT Line e GT) è il primo modello del marchio sviluppato sulla piattaforma elettrica E-Gmp che consente ai designer di sfruttare al meglio la superiore libertà progettuale garantita dalla relativa semplicità del powertrain elettrico rispetto alle tradizionali motorizzazioni termiche.

Ma è anche «il simbolo della nuova Kia», per usare le parole del presidente e Ceo Ho Sun Song. Un manifesto del processo in atto che vede il brand impegnato nella trasformazione da puro costruttore di automobili a fornitore a tutto campo di future soluzioni di mobilità sostenibile. Una strategia imperniata su tre pilastri ben precisi: il carattere forte del design, di cui la EV6 offre una credibile testimonianza, le tecnologie innovative e le soluzioni ingegneristiche d’avanguardia.

Tutte doti che certo non mancano alla nuova arrivata che può già essere ordinata, anche se le prime consegne sono previste a partire da ottobre. Tra le più evidenti merita una citazione la compatibilità – senza bisogno di adattatori aggiuntivi – con le infrastrutture di ricarica a 400 e 800 Volt. Quest’ultima, in particolare, consente di ricaricare la batteria agli ioni di litio dal 10 all’80% in soli 18 minuti, mentre ne bastano 4 e mezzo per recuperare 100 km di autonomia, a patto ovviamente di trovare le relative colonnine che a tutt’oggi sono 400 in 24 Paesi europei, ma in Italia sono ancora “merce” piuttosto rara, anche se in fase di progressiva diffusione. Tra le altre caratteristiche specifiche che testimoniano del nuovo approccio “utilitaristico” all’auto elettrica troviamo per esempio l’inedita funzione V2L (Vehicle-to-load) che permette di trasferire energia dalla batteria a un’altra vettura o a un apparecchio elettronico, fornendo fino a 3,6 kW di potenza. Quanto basta, per esempio, a garantire 24 ore di funzionamento in contemporanea di un tv color da 55 pollici e di un condizionatore.


Per quanto riguarda le specifiche più spiccatamente automobilistiche, la EV6 è la prima Kia elettrica – non dimentichiamo che nel listino figurano anche le versioni 100% alla spina di Niro e Soul – a offrire sia la trazione posteriore, sia quella integrale affidata a due motori. All’articolazione dell’offerta concorre anche la disponibilità di due differenti pacchi batteria, con autonomia standard da 58 kWh e “long range” da 77,4 kWh che è l’unica presente nel listino italiano. Nel quale la variante a due ruote motrici da 229 cv costa 49.500 euro e promette nel ciclo medio combinato Wltp un’autonomia di 510 km che scende a 490 nel caso della versione dotata di trazione integrale il cui prezzo è di 53.000 o 61.000 euro a seconda del livello di allestimento (EV6 base o Gt-Line). 

Successivamente al lancio, al vertice della gamma andrà a inserirsi la più che esuberante EV6-Gt Awd Performance con 585 cv, 740 Nm di coppia, 400 km di autonomia, velocità massima di 260 km all’ora (rispetto ai 185 delle due più tranquille sorelle), accelerazione 0-100 in 3,5 secondi e un prezzo di 69.500 euro che ne fa l’unica della gamma esclusa dagli ecobonus statali. È persino inutile sottolineare come una vettura così evoluta possa essere equipaggiata con tutti i più moderni dispositivi di assistenza alla guida e alla sicurezza, andando ad arricchire un’offerta alla spina che nel caso di Kia non si limita ai modelli 100% elettrici, ma include anche la tecnologia ibrida plug-in disponibile su Ceed Station Wagon, Niro, XCeed e Sorento.

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Martedì 22 Giugno 2021 - Ultimo aggiornamento: 13-08-2021 17:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA