La Suzuki Across

Suzuki, il brand soltanto ibrido ora strizza l’occhio alle “grandi”

di Piero Bianco
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I giapponesi hanno percepito in anticipo, rispetto ai competitor globali, l’importanza dell’elettrificazione nello sviluppo della mobilità. Non sempre però hanno trasferito rapidamente sul mercato tutte le nuove tecnologie. Lo ha sicuramente fatto Toyota “inventando” l’ibrido tradizionale e sdoganandolo nel mondo fin dai tempi della prima Prius. Un po’ meno ha però creduto nell’ibrido plug-in e nel full-electric, formule che ora sta sviluppando celermente. Più piccola ma agile di pensiero, Suzuki ha invece lanciato la formula meno costosa dell’ibrido leggero (micro o mild hybrid) che poi è stata adottata, diciamo pure copiata, da quasi tulle le Case, comprese le premium tedesche. Ma Suzuki non si è fermata lì, creando proprio con il colosso Toyota una joint-venture che le consentirà di accedere – condividento tecnologie ed investimenti - alle migliori soluzioni del prestigioso partner.


La collaborazione, in atto fin dal 2017 con un memorandum d’intesa, ha avuto un’accelerazione due anni dopo. E i due costruttori hanno unito le forze anche nella condivisione delle sedi produttive e nelle piattaforme. Suzuki utilizza già l’ibrido della Toyota su alcuni modelli, fornendo in cambio supporto nella produzione di veicoli di piccole dimensioni. Evidente che in questo processo di integrazione la tecnologia elettrica balza in primo piano. Oggi Suzuki è presente sul nostro mercato con una gamma completamente elettrificata (e tutta dotata di cambio automatico), a partire da Ignis, Swift, S-Cross e Vitara. «Già nel 2016 – ha ricordato il presidente della filiale italiana, Massimo Nalli – lanciammo per primi la tecnologia mild-hybrid che aiutava a ridurre consumi ed emissioni migliorando le prestazioni».

L’ibrido leggero non consente mai di viaggiare a emissioni zero, però la batteria supplementare che funge anche da generatore offre un “plus” di coppia nell’avvio e quando il motore termico lo richiede. Questa tecnologia mild hybrid è ormai alla seconda generazione che prevede una batteria da 10 Ah, 7 in più della precedente versione, ed un motorino alternatore da 2,6 cv. Ne ha beneficiato anche la rinnovata Swift, compresa la versione Sport da 129 cv diventata prima vettura ibrida in gara nei rally. L’alleanza con Toyota ha già dato i primi frutti, consentendo a Suzuki di mettere sul mercato altre formule di ibrido. Il Suv Across, gemello della Rav4, adotta la tecnologia plug-in “alla spina” che garantisce una potenza massima di 306 cv ed emissioni di soli 22 g /km di anidride carbonica, con la possibilità di percorrere a emissioni zero anche 75 km. E la new entry Swace adotta invece la tecnologia dell’ibrido classico: la vettura recupera energia in decelerazione e in frenata. La percorrenza a emissioni zero in questo caso è al massimo per tratti brevi. In compenso i consumi combinati sono interessanti: 4,5 l/100 km con 103 g/km di CO2 emessi (ciclo Wltp). 

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Martedì 22 Giugno 2021 - Ultimo aggiornamento: 20-08-2021 18:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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