La Mazda Kai concept

Mazda Kai Concept, la futura generazione della 3 celata nel prototipo esposto a Tokyo

di Cesare Cappa
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TOKYO - Da Kodo a Skyactive, le “denominazioni” che distinguono il presente e il futuro Mazda, sono in fermento più che mai. Al recente Salone di Tokyo il Costruttore giapponese ha presentato al grande pubblico la Kai Concept. Una vettura che per dimensioni e vocazione dovrebbe appartenere al segmento C e far pregustare la futura generazione di Mazda 3 (in arrivo nel 2019). Il cambiamento non è epocale, ma rappresenta la direzione e l’evoluzione del design Kodo. Fonte d’ispirazione degli ultimi modelli Mazda. Spazio alle curve e alle linee sinuose, con un frontale dalla bocca larga, ma con un taglio decisamente orizzontale dei gruppi ottici. Il terzo montante “importante” e una vocazione sportiva esaltata dalla colorazione rosso scuro della carrozzeria e dai cerchi in lega antracite della concept esposta a Tokyo.
 

 

La Mazda Kai è lunga 4 metri e 42 centimetri e ha un interasse di 2.750 mm. Numeri di un certo peso, che vanno di pari passo con la tecnologia che definisce il propulsore. Siamo nell’era del HCCI: Homogenous Charge Compression Ignition. Un modus operandi non nuovo alle cronache motoristiche, ma che non aveva ancora trovato uno sbocco nella produzione di larga scala. Senza entrare nei meandri della scienza e della tecnica, si tratta di un’unità a benzina capace di funzionare come una diesel, ossia per autoaccensione (senza candela). Un metodo che consentirebbe di massimizzare l’efficienza della combustione, limitando l’uso di carburante, riducendo consumi ed emissioni.

A bordo lo spazio è minimalista, formato da una plancia e da pannelli porta che lasciano spazi vuoti tra di loro. Il quadro strumenti amplifica l’effetto sportivo speso per il design degli esterni.

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Lunedì 30 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 31-10-2017 13:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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