
MX-30, la prima elettrica di Mazda farà resuscitare il mtore rotativo

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TOKYO - Mazda sceglie il Salone di Tokyo per presentare la MX-30, la sua prima auto elettrica che apre una nuova era per la casa di Hiroshima. Il nome ricorda il roadster più famoso e venduto di tutta la storia e le sue portiere sono come quelle dell’ultima Mazda con motore rotativo, la RX-8 (sul mercato dal 2003 al 2012) e non è certo un caso perché ci sarà anche una versione dotata di range extender, costituito proprio da un’unità motrice a rotore. E tutto questo in vista del 2020, anno nel quale Mazda festeggerà il suo centenario. Sarà dunque l’occasione propizia per unire simbolicamente il suo prodotto più innovativo con uno dei pilastri della sua orgogliosa tradizione.
Anche il numero 30 non è casuale. Le dimensioni infatti ricalcano in modo praticamente perfetto quelle del nuovo suv CX-30 con una lunghezza di 4,39 metri e anche i prototipi della CX-30 hanno viaggiato con la carrozzeria di quello che è al momento il modello più giovane della gamma Mazda. Cambiano però molte cose esternamente. Innanzitutto spariscono la cromature e compare invece una cornice grigia che avvolge tutto il giro porta e arriva fino a lambire le luci posteriori mentre il tetto è in nero. Dunque la CX-30 ha carrozzeria tricolore – ci saranno almeno due combinazioni a listino – e ha la calandra molto più sottile e che è unita ai fari. Infine il lunotto è molto inclinato, come quello di una coupé, e i passaruota sono più marcati e sporgenti.
La grande novità è però il ritorno delle cosiddette portiere freestyle, ovvero ad anta di armadio senza montante centrale. Quelle posteriori sono incernierate dietro di 80 gradi e si aprono al contrario, ma non prima aver sbloccato quelle anteriori che hanno un angolo massimo di 82 gradi. Per accedere meglio al divanetto posteriore, i sedili hanno un sistema di avanzamento elettrico. All’interno non mancano le novità, a cominciare dalla plancia che presenta, per la prima volta su una Mazda, un doppio schermo con quello inferiore da 7 pollici che serve da pannello comandi per la climatizzazione. Il tunnel inoltre è rialzato a ponte, creando spazi utili al di sotto che presentano rivestimenti in sughero di risulta dalla fabbricazione di tappi per le bottiglie. Altro materiale innovativo si trova sui pannelli delle portiere, derivato da plastiche riciclate.
Anche i sistemi di sicurezza sono un passo avanti rispetto ai modelli attuali con il sistema di mantenimento attivo della corsia, anche quando non c’è la segnaletica, e la frenata autonoma che ora comprende anche la funzione per svoltare in sicurezza agli incroci. Evolve anche il G-Vectoring Plus che, accanto ai freni, utilizza la coppia negativa del motore elettrico per equilibrare il carico dinamico sui due assali. La trazione è solo anteriore. Il motore, pur se non comunicato ufficialmente, dovrebbe avere una potenza di 102 kW ed è alimentato da una batteria agli ioni di litio con celle prismatiche posizionata sotto il pavimento della vettura e ancorata alla scocca in 20 punti. Ha una tensione di 355 Volt e una capacità di 35,5 kWh per un’autonomia di circa 200 km, una scelta deliberata da parte di Mazda per avere un impatto globale inferiore sull’ambiente.
La CX-30 ha due prese di ricarica, la CCS e la CHAdeMo con una potenza massima in corrente alternata di 6,6 kW. Mazda inoltre ha fatto scelte ben precise anche per il sound e la risposta del motore. Per il primo, c’è un generatore di suono artificiale che aiuta la percezione della coppia erogata, per il secondo invece si è optato per una reattività meno esuberante del solito, per mantenere comunque quell’armonia tra pilota e mezzo che sta tanto a cuore a Mazda. E poi, come anticipato, ci sarà la possibilità di avere il range extender con un piccolo motore rotativo che avrà il solo compito fare da generatore, entrando in azione quando la batteria è esaurita. L’idea non è nuova visto che la Mazda stessa l’aveva presentata su alcuni suoi prototipi e l’aveva fatta propria persino Audi nel 2010 sulla A1 E-tron, elettrica equipaggiata un motore Wankel monorotore da 254 cc e 15 kW. Fu prodotta una piccola flotta sperimentale, ma la casa tedesca abbandonò il progetto.
La nuova Mazda MX-30 arriverà nei concessionari nell’agosto del 2020, ma la prevendita è già iniziata con una Launch Edition che costa 34.990 euro, se si prenota prima del 31 marzo, c’è in omaggio la wallbox da 7,4 kW in corrente alternata monofase che permette di ricaricare la vettura dal 20% all’80% in 4,5 ore. La prenotazione va fatto versando online una caparra da 1.000 euro che non vale come caparra, infatti si avrà dal I aprile al I luglio per trasformarlo in un ordine vero e proprio presso il concessionario, altrimenti la somma sarà restituita. Nel frattempo è stato attivato “Mazda MX-30 Community Lab” al quale ci si può iscrivere passando per il sito mazda.it e che terrà caldi tutti gli appassionati e i potenziali clienti sulla nuova elettrica di Mazda, offrendo nuove notizie sul prodotto e sul mondo che riguarda questa nuova forma di mobilità.