La Mitsubishi Mi-Tech

Mitsubishi a Tokyo con la Mi-Tech, un buggy ibrido plug-in alimentato da turbina a gas

di Nicola Desiderio
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TOKYO - Mitsubishi è determinata a recuperare le posizioni perse negli ultimi anni, grazie alla forza dell’alleanza con Renault e Nissan, con modelli rinnovati ed una gamma più incisiva. A dare un assaggio del futuro prossimo ci pensa la MI-Tech concept, presentata al Salone di Tokyo in questi giorni insieme alla Height K-Wagon concept.

Quest’ultima è però chiaramente rivolta al mercato interno visto che è una proposta di kei-car di nuova generazione, caratterizzata da una maggiore altezza da terra, una moderata caratterizzazione offroad e da comfort e dotazioni che ne permettono anche un utilizzo extraurbano. È infatti provvista di un motore ad alte prestazioni con cambio CVT, interno più curato e tecnologico del solito e di un pacchetto di sicurezza che comprende la frenata automatica e l’assistenza al mantenimento della corsia. Promette inoltre la migliore abitabilità e accessibilità posteriori grazie alle portiere posteriori scorrevoli.

La novità principale invece è la Mi-Tech, un suv senza tetto con due gobbe dietro i due unici sedili presenti. Il look è reso ancora più aggressivo dall’altezza della vettura e dagli enormi parafanghi trapezoidali mentre gli elementi di spicco sono l’interpretazione più avanzata dello scudo anteriore, il cofano motore a guscio e i gruppi ottici posteriori a Y. Le dimensioni sembrano essere quelle della ASX e tutto fa pensare che sia proprio l’antipasto della seconda generazione che resiste ancora sul mercato dopo 9 anni. L’abitacolo è volutamente minimalista, con una strumentazione costituita solo da un piccolo display, comandi a cursore piazzati al centro e un pannello unico per la plancia nel quale le bocchette sono ricavate con fori sulla superficie. In compenso, l’intero parabrezza è un enorme schermo olografico dove visualizzare informazioni o impartire comandi.

La cosa più interessante è però il sistema di propulsione composto da 4 motori elettrici e una batteria ricaricabile alla spina o attraverso la turbina a gas installata a bordo e che può essere alimentata anche con altri carburanti come gasolio, kerosene e alcool, a seconda dei mercati. Mitsubishi aveva già sperimentato la trazione integrale elettrificata attraverso motori elettrici individuali per ogni ruota sulla Lancer Evo, ma erano calettati direttamente sul cerchio. Qui invece si trovano al centro del corpo vettura. Regolando potenza e coppia istantaneamente su ogni singola ruota, il sistema assicura la migliore trazione in fuoristrada e l migliore dinamica di marcia sull’asfalto inoltre, invertendo il senso di rotazione sui due lati, la Mi-Tech può girare letteralmente su se stessa. I sistemi di guida assistita inoltre agiscono anche sulla terra, su percorsi dunque che non contengono alcun tipo di segnaletica o riferimento.

A Tokyo c’è anche la Engelberg Tourer, concept già visto al Salone di Ginevra. Pure in questo caso si parla di un sistema ibrido plug-in, ma più tradizionale: con un motore a scoppio e due motori elettrici, uno per ogni assale. La batteria è piazzata sotto il pavimento della vettura e assicura un’autonomia ad emissioni zero di 76 km sui 700 in totale. L’abitacolo è a 7 posti, un indizio che, accanto alle dimensioni, porta a dire che sarà dalla Engelberg che deriverà la Outlander di prossima generazione, il suv ibrido plug-in più venduto nel mondo, un vero pioniere delle nuove forme di propulsione.

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Mercoledì 30 Ottobre 2019 - Ultimo aggiornamento: 14-11-2019 14:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA