La Toyota e-Racer, una biposto elettrica

Tokyo, il motor show scalda i Giochi. Il salone giapponese anticipa le Olimpiadi del 2020 con la mobilità ecologica

di Nicola Desiderio
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TOKYO - Una volta era il motore dell’Asia, oggi è ancora il motore del mondo. Tokyo ospita la 46ma edizione del suo Motor Show per confermarsi la capitale di un’industria che non si accontenta di sfornare 25 milioni di auto all’anno o di esercitare un dominio schiacciante nelle due ruote, ma si propone come il modello della mobilità del futuro alla vigilia dei Giochi Olimpici a Paralimpici che nel 2020 si svolgeranno nella metropoli giapponese.
I temi si incrociano al Tokyo Big Sight dove, più delle automobili, contano le idee. Per questo Toyota ha deciso di non esporre i suoi nuovi modelli al suo stand principale e di dare massimo spazio al messaggio del suo presidente, Akio Toyoda: la mobilità deve servire a collegare le persone e a soddisfare le loro esigenze, anche quelle più profonde. E le Tre Ellissi le vuole soddisfare tutte.

Enorme infatti è il numero di proposte che vanno dal bus ad idrogeno Sora fino all’e-Broom, scopa motorizzata per le streghe con i pattini, passando per l’E-Palette, un minibus elettrico a guida autonoma che sarà impiegato all’interno del villaggio olimpico. È lungo 5,25 metri, può trasportare fino a 20 persone, ha un’autonomia di 150 km e sarà la prima Toyota a montare un batteria allo stato solido.
La LQ è un’evoluzione della “Concept-i”, presentata al CES di 2017, ma con il nuovo assistente Yui ad intelligenza artificiale e guida autonoma di livello 4.

Il suo perfetto contraltare è la e-Racer, biposto elettrica che permetterà il divertimento di guida quando nel mondo tutti (o quasi) si faranno guidare. Il presente (o quasi) è invece la nuova Mirai che sorprende per lo stile dinamico. È lunga quasi 5 metri, ha la trazione posteriore e l’abitacolo per cinque. Per ora è un concept, ma è pronta così com’è per il debutto nel 2020. Guarda molto più avanti la Lexus LF-30, concept che anticipa la massiccia campagna di elettrificazione per il marchio che nel 2019 compie 30 anni. Ha 4 motori elettrici e 400 kW di potenza, fa lo 0-100 km/h in 3,8 s. e ha un’autonomia di 500 km. Ha la guida autonoma (livello 4), lo sterzo bi-wire e il parabrezza a realtà aumentata mentre il lunotto è un pannello comandi olografico.

La Daihatsu fornisce 4 interpretazioni del concetto di kei-car – auto lunghe non più di 3,4 metri – e presenta Perodua, Suv lungo 4 metri per i mercati orientali. Suzuki ha ben 5 concept all’insegna del “waku waku”, che in giapponese vuol dire emozione, batticuore. Due di questi riguardano l’Hustler, un crossover kei-car per il mercato interno, ma il più interessante è la Waku Spo, una coupé ibrida plug-in lunga 3 metri e 70 che si trasforma in station wagon.

Praticamente pronta per andare in produzione è la Subaru Levorg concept che prefigura la seconda generazione della sport wagon delle Plediadi. Nessuna rivoluzione nello stile e stessa ricetta di sempre: trazione integrale permanente e motore 4 cilindri boxer. Stavolta è un nuovo 1.8 turbo ad iniezione diretta con combustione magra che saluta idealmente il 2 litri sulla Subaru WRX STI EJ20 Final Edition: la storia della sportività Subaru in 555 esemplari solo per il mercato giapponese. Guarda al mercato interno anche la Height K-Wagon Concept con la quale Mitsubishi immagina una kei-car con assetto rialzato – height in inglese vuol dire altezza – capace di farsi valere per comfort e prestazioni non solo in città.
Più futuristica la Mi-Tech, un buggy a 4 motori elettrici la cui energia, quando la batteria alza bandiera bianca, è prodotta a bordo da una turbina a gas. Può letteralmente girare su se stessa, ha sistemi di guida assistita che funzionano anche nei tratti sterrati e il suo stile anticipa la ASX di prossima generazione. Anche Nissan ha una proposta locale e un’altra globale, entrambe elettriche e prossime a diventare realtà.

La prima è la IMk, kei-car dotata di interni accoglienti, guida assistita di livello avanzato e capace di interagire con lo smartphone che funge anche da telecomando per parcheggiarla dall’esterno. La seconda è l’Ariya, crossover lungo 4,6 metri che prefigura il modello destinato ad affiancare la Leaf in listino dalla fine del 2020. Basata su una nuova piattaforma, ha due motori, la trazione integrale e permette di guidare senza mani in autostrada quando si viaggia sulla singola corsia. Così come la IMk, ha un sistema di ricarica che permette di scambiare energia con la rete in modo bidirezionale secondo il principio del V2G, una tecnologia che Nissan sta sperimentando da tempo anche in Italia.
 

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Domenica 3 Novembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 14-11-2019 14:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA