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TOKYO - L’ammiraglia giapponese, quella vera. Se si guarda al gruppo Toyota, il mondo intero la identifica con le Lexus, ma nel paese del Sol Levante invece è la Century, una vera e propria fuoriserie fatta a mano che, a 50 anni dalla nascita, la casa delle Tre Ellissi rinnova completamente presentando la quarta generazione in occasione del 45° Salone di Tokyo con l’obiettivo di farla rimanere il simbolo dell’understatement e del potere vero visto che è da decenni l’auto ufficiale dell’imperatore.
Per celebrare il fondatore. La Century nacque nel 1967 per celebrare il centenario della nascita di Sakichi Toyoda, il fondatore della compagnia e a questo deve il nome. Si tratta di una vera e propria limousine lunga 5,33 metri con un passo di 3 metri e 9 cm e uno stile ispirato in parte alle auto americane degli anni ’60 e in parte evidentemente alla Rolls-Royce. L’accostamento non è irriverente, visto come viene fatta la Century e quali sono i volumi produttivi. È infatti costruita tutta a mano con materiali di altissima qualità senza nessuna concessione al lusso ostentato. La carrozzeria, ad esempio, viene ribattuta a mano da battilastra specializzati, e il processo di verniciatura comporta 7 applicazioni e 5 passaggi in forno per un totale di 30 ore a macchina, un tempo biblico per l’assemblaggio di una vettura intera, figuriamoci per una sola parte.
Il kimono non è un problema. Rispetto al passato, la scocca è completamente nuova, più rigida e più efficiente dal punto di vista dello spazio. La portiera posteriore infatti offre uno spazio di accesso più ampio in lunghezza, ma anche una soglia più bassa, quasi a filo con il pavimento in modo da facilitare l’ingresso delle donne con il kimono, e più favorevole anche per la testa, aspetti tutti fondamentali per un’auto da capo di stato come questa. Le luci ora sono tutte a Led e sui montanti, così come sulla calandra e sul cofano posteriore, campeggia come sempre la fenice cinese, un simbolo che appartiene solo alla Century. I sedili sono rivestiti in lana – ma è disponibile anche la plebea pelle – e le modanature sono in due essenze di legno. Posteriormente, le poltrone sono dotate di massaggio e si possono reclinare, sul lato passeggero c’è anche il poggiapiedi e al centro uno schermo a sfioramento da 20 pollici per controllare il sistema di infotainment con audio a 20 altoparlanti.
Addio V8, benvenuto ibrido. Dal punto di vista tecnico, la novità maggiore è l’adozione del sistema ibrido con motore a benzina V8 5 litri e due unità elettriche e trasmissione a variazione continua che equipaggia la Lexus LS uscente. Si tratta di un passaggio storico perché la Century precedente aveva nel cofano il primo ed unico V12 prodotto in Giappone, un 5 litri da soli 280 cv accoppiato ad un cambio automatico dapprima a 4 rapporti e poi aggiornato a 6 rapporti. Probabile dunque che il sistema ibrido abbia una potenza nettamente ridotta rispetto ai 443 cavalli, ma la sua entità non è stata comunicata, proprio come una volta avveniva per le Rolls-Royce. Per massimizzare il comfort, ci sono il sistema di soppressione attiva del rumore, le sospensioni pneumatiche a controllo elettronico e pneumatici speciali, concepiti per diminuire al massimo il rumore di rotolamento e la rombosità. L’ibrido invece non è una novità assoluta per la Century che nel 1975 fu presentata, in forma di concept, con un sistema ibrido in serie composto da una turbina a gas e un motore elettrico.
Esclusività, ma non nel prezzo. La Century costerà circa 12,5 milioni di yen pari a circa 100 mila euro, un prezzo quasi ridicolo per una fuoriserie. Ne saranno prodotte 50 al mese, un ritmo superiore a quello registrato storicamente di circa 40 unità mensili che, facendo un conto approssimativo, equivale a 20-25mila pezzi prodotti in totale. Con ogni probabilità sarà prodotta ancora la versione speciale per l’imperatore a passo allungato e dotata di battitacco in granito, tendine in seta e cielo della parte posteriore in carta di riso. A questo proposito, il team di sviluppo della nuova Century ha tenuto conto anche dei suggerimenti arrivati dal personale addetto al cerimoniale di corte del sovrano, per farne ancora di più la vera imperatrice su quattro ruote del Giappone.