Il Toyota JPN Taxi

Toyota JPN Taxi, il cab per le Olimpiadi che si ispira a quelli londinesi è ibrido e a GPL

di Nicola Desiderio
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TOKYO - La Toyota ha pronto il nuovo taxi per Tokyo che si prepara ad essere la vetrina del Giappone in occasione delle Olimpiadi e le paraolimiadi del 2020: si chiama JPN Taxi, deriva dal concept omonimo presentato al Salone di Tokyo nel 2013 e non mente nel nome, né tantomeno nelle forme, chiaramente ispirate ai black cab londinesi.

Un connubio tipico anche da noi. Anche Tokyo dunque vira verso i taxi nati come tali e non sulle auto trasformate, come accade in Italia e in molti altri paesi. In realtà, in Giappone c’è già un sostanziale monopolio di Toyota che rifornisce il 78% dei tassisti giapponesi con la vecchia Crown del 1995 definita Comfort, che continua ad essere prodotta ancora oggi per i tassisti anche di altri paesi asiatici ed è uno dei simboli della proverbiale affidabilità delle auto con le Tre Elissi stampigliate sul cofano. Da noi invece il binomio tra taxi e Toyota è da anni sancito dall’ibrido, sin dalla prima Prius e negli anni ha seguito l’evoluzione della gamma con motore a benzina ed elettrico, ideale per i tracciati urbani.

Nata per essere un taxi. La Toyota JPN Taxi è lunga 4,4 metri, larga 1,75 e alta 1,69 con un passo di 2,75 metri e ha le porte posteriori scorrevoli il cui sistema sfrutta tutta la lunghezza dell’auto per liberare uno spazio di accesso largo 72 cm e alto ben 1,3 metri, grazie anche ad una soglia di ingresso alta 32 cm. Quest’ultima è inoltre predisposta per fissare la passerella ripiegabile che può essere risposta sotto i sedili posteriori ripiegabili verso l’alto in modo da ricavare il massimo dello spazio all’interno della parte posteriore dell’abitacolo. Anche il posto guida è studiato in modo meticoloso per i tassisti: i comandi della climatizzazione sono stati infatti spostati verso la parte esterna in modo da ricavare tutto lo spazio per gli schermi del navigatore e la tariffazione, in modo che siano ben visibili anche dai passeggeri, e i vani utili per i vari pos e stampanti per le ricevute.

Da vera tassista Toyota professionista anche il sistema di propulsione: ibrida e alimentata esclusivamente a GPL. Una scelta obbligata poiché tradizionalmente i taxi di Tokyo marciano con questo carburante. La novità sta nell’ibrido, realizzato utilizzando componenti della Prius come il motore 1,5 litri che eroga 74 cv accanto all’elettrico che invece ha 45 kW e sono uniti, insieme al generatore, attraverso un ruotismo epicicloidale che fa anche da trasmissione a variazione continua. La batteria al Ni-Mh si trova sotto il pavimento, in corrispondenza dei sedili anteriori. Il serbatoio del GPL si trova invece dietro i sedili posteriori. Per sfruttare al massimo lo spazio interno, le sospensioni posteriori sono ad assale rigido, una soluzione che assicura il massimo della robustezza e di isolamento acustico, sempre che le strade siano biliardi come quelle giapponesi. La vettura è stata progettata per resistere senza problemi per 5 anni e 500.000 km.

La casa giapponese dichiara un consumo (in base alle norme giapponesi) di 19,4 litri/100 km ed emissioni di 87 g/km di CO2. La dotazione di sicurezza prevede 8 airbag (4 a tendina, poiché quelli posteriori hanno dimensioni diverse) la frenata autonoma d’emergenza, l’avviso per il superamento della corsia, il riconoscimento dei segnali stradali, il sistema che frena automaticamente la vettura in retromarcia se c’è un ostacolo e la commutazione automatica dei fari. Saranno due gli allestimenti: uno base da 3.277.800 yen (circa 24.700 euro al cambio attuale) e il più ricco Takumi a 3.499.200 yen (circa 26.400 euro), entrambi disponibili esclusivamente con il classico blue indaco, tipico dell’arte giapponese.

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Giovedì 16 Agosto 2018 - Ultimo aggiornamento: 17-08-2018 10:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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