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TOKYO - Creare un legame più stretto tra il guidatore e l’automobile andando incontro ai suoi bisogni materiali, ma anche a quelli emotivi. Questo è l’obiettivo della LQ, uno dei concept presentati da Toyota al Salone di Tokyo e che costituisce l’evoluzione della “Concept-i” presentata al CES di Las Vegas nel 2017.
Lo stile è praticamente identico a quello della “Concept-i”, ma i contenuti sono ben più definiti e sostanziosi, a cominciare dal sistema di intelligenza artificiale Yui e quello di guida autonoma di livello 4, entrambi sviluppati dal Toyota Research Institute, la società diretta da Gil Pratt e che ha come scopo le cosiddette tecnologie di “amplificazione umana” come la robotica e l’intelligenza artificiale. E Yui è proprio un sistema AI interattivo in grado di imparare i desideri e le esigenze del guidatore restituendogli un’esperienza di mobilità personalizzata.
L’idea di fondo è che la mobilità non sia solo un’esigenza materiale e fisica, ma risponda ad un bisogno più profondo che coinvolge le sfera emozionale. In questo modo Toyota intende essere una mobility company e non solo un costruttore di automobili e, in occasione dei Giochi Olimpici, ha preparato un programma di sperimentazione per il pubblico che si svolgerà da giugno a settembre 2020, il Toyota Yui Project Tours 2020. Yui ascolta il guidatore, parla con lui e mantiene a livello ottimali il suo livello di attenzione riducendone lo stress e garantendone la sicurezza e il massimo comfort.
Ma la LQ è anche la vetrina di altre tecnologie realizzate insieme a fornitori e consociate di Toyota. Panasonic infatti fornisce il sistema di parcheggio completamente automatico che tiene conto delle esigenze del guidatore, delle sue limitazioni fisiche e se, ad esempio, ci sono donne in gravidanza o bambini piccolo a bordo. Il sistema è in grado di ottimizzare gli spazi disponibili infilando l’auto nello stallo anche se è più largo di soli 20 cm. Panasonic fornisce anche il sistema di realtà aumentata che sul parabrezza fornisce un’immagine equivalente a quella di uno schermo da 230 pollici fornendo uno scenario che ha una profondità virtuale che va da 7 a 41 metri di fronte alla vettura.
La LQ ha anche sedili della Toyotra Bohoku Corporatione con un sistema di ventilazione e cuscini multipli che forniscono il massimo comfort e aiutano il guidatore a tenersi riposato, vigile e sveglio. Decisamente interessante è il sistema che purifica l’aria scomponendo l’ozono in ossigeno sviluppato dalla Aisin Chemical e dalla Cataler Corporation. Uno speciale rivestimento applicato al radiatore preleva l’ozono, che si forma vicino all’asfalto per effetto dello smog fotochimico, e lo decompone in ossigeno: in un’ora di guida può purificare mille litri d’aria al 60%. Altre particolarità sono la strumentazione OLED e la stampa 3D utilizzata per alcune parti dell’abitacolo.
La LQ ha anche il sistema di connettività 5G, fondamentale per l’interazione del veicolo nella Internet delle Cose, per l’interazione con il resto del mondo e la guida autonoma. A questo proposito, il veicolo comunica anche attraverso i colori con i 4 occupanti accolti dal suo abitacolo mentre all’esterno lo fa attraverso i fari dotati di tecnologia Digital Micromirror Device (DMD), capace di attivare milioni di micorospecchi proiettando di fronte alla vettura figure complesse di luce. Per la cronaca, la LQ è un’auto elettrica lunga 4 metri e 53 con un’autonomia di circa 300 km, ma questo, in confronto al resto, è solo un dettaglio.