Grazzanise, bene confiscato con affresco di Sandokan intitolato a carabiniere morto

L'ex azienda bufalina sarà intitolata al luogotenente Baldassarre Nero

L'affresco
L'affresco
Giovedì 2 Maggio 2024, 14:07 - Ultimo agg. 3 Maggio, 10:26
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C'è anche un affresco firmato «Schiavone», riconducibile all'ex capo clan dei Casalesi e neo pentito Francesco Schiavone, detto Sandokan, nell'azienda bufalina di Grazzanise confiscata al mafioso che da oggi ricorderà il luogotenente Baldassarre Nero, morto a causa del Covid, medaglia d'argento al valore dell'Arma dei carabinieri e protagonista di importanti operazioni anticamorra. L'intitolazione del bene, che si trova in località «Selva Lunga», nelle campagne di Grazzanise, si è tenuta stamani, nel corso di una cerimonia cui hanno preso parte autorità militari e civili, tra cui il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Nero, comandante della stazione dei carabinieri di Macerata Campania, con un passato anche nella stazione di Grazzanise, perse la vita a soli 49 anni e, secondo quanto emerse dalle indagini, era finito nel mirino del clan dei Casalesi. L'affresco, raffigurante il paesaggio circostante, sarebbe stato disegnato dal boss nella sala delle mungiture, e poi firmato con la dicitura «Schiavone». L'azienda venne sequestrata nel 2002 e confiscata nel 2008: dopo il sequestro il clan decimò la popolazione bufalina (oltre mille i capi, fatti anche morire di fame) e il custode ne trovò in vita solo qualche decina.

Il clan mafioso non mollò la presa sul bene neppure dopo la confisca: l'amministrazione comunale del tempo, nel 2008, tentò di trasformare l'azienda in un maxi impianto di compostaggio, coinvolgendo, stando a un pentito, anche il figlio di Sandokan Nicola Schiavone. 

«Da oggi il nome di Baldassarre Nero cancellerà per sempre il nome di Sandokan da questo luogo e da queste terre», ha detto il colonnello Manuel Scarso, comandante provinciale dei carabinieri di Caserta. Rivolgendosi alle tante scolaresche presenti ha citato il magistrato antimafia Antonino Caponnetto secondo cui la mafia teme più la scuola che la giustizia perché «la cultura taglia il prato mafioso». Davanti al bene - che ora di chiama «Centro per la formazione delle coscienze e dei mestieri» - è stata scoperta una targa dedicata al luogotenente Nero. Lì saranno formati casari che produrranno la mozzarella di bufala e panificatori. 

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«Qui a Grazzanise diamo un bel segnale di speranza per i giovani e tutti i cittadini, con un'iniziativa davvero straordinaria che coniuga legalità e lavoro su terreni sequestrati alla camorra, a Francesco Sandokan Schiavone». Così il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha presentato il nuovo centro per la formazione delle coscienze e dei mestieri, realizzato a Grazzanise in quella che era una volta l'azienda bufalina di Francesco «Sandokan» Schiavone, ex padrino del Clan dei Casalesi che da poche settimane è divenuto collaboratore di giustizia.

«La Regione - ha aggiunto De Luca - ha finanziato la ristrutturazione dell'immobile, dimostrando che è possibile creare lavoro attraverso un impegno straordinario. Non sempre sui beni confiscati si hanno risultati tangibili, invece qui l'abbiamo ottenuti puntando sul doppio obiettivo della formazione dei giovani e della valorizzazione di prodotti agroalimentari come mozzarella e pane, due eccellenze che cerchiamo di tramandare anche come tradizione artigianale».

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