La Opel Insignia Grand Sport

Opel Insignia Grand Sport, l'ammiraglia che profuma di premium

di Mattia Eccheli
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FRANCOFORTE – Sempre pragmatica ed “ispirata” ai segmenti superiori, Opel Insignia diventa anche più emotiva. La seconda generazione dell'ammiraglia del Fulmine – che perde la variante a 4 porte e resta disponibile solo come 5 porte (Grand Sport) e Sports Tourer (familiare) – ammicca ai clienti che amano guidare in modo più sportivo con un assetto più “spinto”, senza per questo smettere di corteggiare i gestori delle flotte, ai quali continua ad offrire dotazioni di alto livello a prezzi decisamente competitivi.
 

 

L'erede della Kapitan, della Admiral e della Diplomat è più popolare, nel senso di economicamente accessibile perché a parità di equipaggiamenti costa almeno un terzo in meno di altre rivali premium tedesche. Ai clienti la scelta di attribuire il valore al marchio, insomma.

Fedele alla filosofia che ne aveva accompagnato il debutto, Insignia continua a trasferire soluzioni tipiche dei brand più esclusivi. Tra le altre cose ci sono l'head-up display, i fari IntelliLux a matrice con un numero di Led doppio (32) rispetto a quelli di Astra, il rivisitato telaio flex-ride con tre impostazioni di guida e la trazione integrale con il torque vectoring che adotta il sistema Twinster della Gkn che sostituisce il differenziale con la doppia frizione per una maggiore precisione e, soprattutto, un minor uso dei freni.
 

Al volante, la nuova Insignia Grand Sport è più “spavalda” con la sua seduta bassa, i suoi 3 centimetri di altezza in meno ed i suoi 10 millimetri di larghezza in più. È più reattiva e più divertente da guidare, soprattutto quando il tracciato si fa tortuoso, anche grazie ad un'aerodinamica ai vertici del segmento (0,26 di Cx, ad una maggiore rigidità e ad una migliore distribuzione dei pesi: fino a 175 chilogrammi in meno per la berlina, fino a 200 per la wagon. «La precedente era troppo pesante – osserva Andreas Zipser, sorridente ed entusiasta ingegnere capo del progetto nuova Insignia – Adesso è in linea con la concorrenza». Al solo telaio sono stati tolti 59 chilogrammi, 9 sono stati sottratti dall'asse posteriore, altri 8 sono stati sfilati da sedili e strumentazione. Un significativo contributo alla “dieta” (16 chilogrammi persi) è la nuova unità turbo benzina da 1.5 litri da 165 cavalli e 250 Nm di coppia (da 30.300 euro) che manda in pensione il motore da 1.6 litri.

Grazie alla piattaforma E2, condivisa con la ormai ex casa madre Gm, la nuova Insignia beneficia di 9 centimetri di passo in più, cioè ben oltre la manciata guadagnata in lunghezza, che arriva a 4,897 metri per la Grand Sport ed a 4,986 per la Sports Tourer. Basta aprire le portiere per rendersi conto che c'è ancora più aria per gli occupanti. Il volume di carico del bagagliaio oscilla tra i 490 ed i 1.450 litri (fino a 1.665 per la wagon, 130 più di prima).

Dal punto di vista stilistico, i designer hanno mutuato alcune soluzioni proposte sul concept Monza conferendo all'auto una certa “sensualità” combinata con proporzioni azzeccate e coerenti con l'impostazione più dinamica dell'auto, finora commercializzata in più di 900.000 esemplari.

L'annunciata accessibilità si riflette nel listino, che in Italia, per le versioni a gasolio, è sceso tra i 650 e gli 850 euro, tra l'altro con equipaggiamenti di serie più ricchi. La Grand Sport Advance Turbo D da 2.0 litri e 110 cavalli con cambio manuale a 6 marce parte da 30.250, mentre la Innovation con lo stesso motore, ma più potente (136 cavalli) da 33.050 euro. La forbice di prezzo della Sports Tourer è di 1.000 euro. Freno di stazionamento elettrico, keyless, l'Intellilink R 4.0, luci diurne a Led, Led posteriori ed OpelEye fanno parte della dotazione standard. A richiesta, o a seconda di allestimenti o pacchetti aggiuntivi, si può avere molto altro: dagli ormai famosi sedili ergonomici Agr contro il mal di schiena al parabrezza ed ai sedili riscaldabili (per la prima volta anche quelli esterni posteriori) fino ai proiettori IntelliLux a matrice che regolano il fascio di luce (fino a 400 metri di “gittata”) a seconda delle situazione, anche allargandosi o restringendosi in base a ciò che viene identificato.

Oltre al nuovo ed elastico 1.5 litri (fino a quasi 17 chilometri per litro di percorrenza nel ciclo misto con il cambio manuale), la gamma italiana a benzina include il 2.0 litri turbo da 260 cavalli con la trasmissione automatica e la trazione integrale. Le versioni diesel sono quelle da 1.6 litri da 110 (4 l/100 km di consumo dichiarato) e 136 cavalli (quest'ultima anche automatica) e da 2.0 litri da 170 cavalli, anche con il cambio automatico a 8 rapporti, ma solo con quello manuale per la 4x4. Gli ordini sono già aperti.
 

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Domenica 23 Aprile 2017 - Ultimo aggiornamento: 16:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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