La nuova Dacia Sandero Stepway

Dacia Sandero Stepway, crossover nata sulla piattaforma di Renault Clio e Captur. Prezzi da 12.600 euro, ma non chiamatela Low Cost

di Sergio Troise
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ROMA - Preannunciata da dicembre 2020 è ora disponibile nelle concessionarie la nuova Dacia Sandero Stepway, la versione “più crossover”, più ricca e meglio equipaggiata della compatta del marchio rumeno di proprietà Renault. Con la casa madre francese la nuova auto condivide la piattaforma CMF-B, la stessa di Clio e Captur; per il resto è stata rivisitata nello stile, nelle motorizzazioni (escluso il Diesel, solo benzina e Gpl) e nelle dotazioni, ora più ricche e qualificanti, alla faccia di chi si ostina a definire le Dacia “auto low cost”.

Una definizione che apparentemente calza a pennello, visto che la nuova Sandero Stepway viene proposta con un listino che parte da 12.600 euro e arriva a un massimo di 13.450 (optional esclusi). “Ma parlare ancora di Dacia come marchio low cost è sbagliato” tengono a puntualizzare gli addetti alla comunicazione del marchio, sottolineando che “tale definizione fa passare l’immagine di un prodotto di bassa qualità, mentre in questo caso parliamo di un marchio di valore, che sfrutta al meglio il know-how dell’alleanza e perciò è in grado di proporsi al mercato come un affare, un acquisto intelligente, che non prevede rinunce, semmai il contrario”. A sostegno della tesi fondata sui concetti di “smart buy” e di “value for money”, ormai assimilati dal mercato, viene ricordato che il 50% delle vendite Dacia è rappresentato da Sandero, e che 3 clienti su 4 hanno optato per la Stepway. “E’ la prova di quanto incida, sul mercato delle vendite a privati, il giusto rapporto qualità/prezzo” tengono a sottolineare i vertici della filiazione italiana del Gruppo Renault.

E’ già qualche anno che in casa Dacia si sforzano di far passare questo concetto: in una intervista rilasciata al Salone di Parigi 2016 da François Mariotte, all’epoca direttore commerciale per l’Europa del marchio rumeno, venne osservato polemicamente che di “low cost parlano soltanto i giornalisti, mentre le auto Dacia propongono acquisti intelligenti, razionali, con auto messe sul mercato a costi ragionevoli grazie allo sfruttamento della banca organi di Renault, alla produzione dislocata in Romania e Marocco, dove la manodopera costa meno, e a una distribuzione razionale, che consente di ridurre il costo dei trasporti” (le macchine per i mercati europei dell’Est e del Nord Europa partono tutte dalla fabbrica di Pitesti; quelle per l’area mediterranea, Italia compresa, da Tangeri e Casablanca, ndr).

A distanza di un lustro le distanze dal concetto di “low cost” sono aumentate. Come? Sicuramente sfruttando al meglio le economie di scala consentite dal know-how dell’alleanza e arricchendo il prodotto con maggiori personalizzazioni: nel caso specifico si parte dalla succitata condivisione della piattaforma CMF-B di Clio e Captur, grazie alla quale la nuova Sandero Stepway aumenta la carreggiata di 20 mm, a beneficio della tenuta di strada; si incrementa la sicurezza (in linea con il meglio del segmento B) e si ottimizza il comfort, con un’acustica che abbatte le vibrazioni.

Il piano denominato Design To Cost, mirato ad esaltare il connubio tra stile e funzione, ha offerto l’opportunità di riprogettare alcuni dettagli specifici, come le praticissime barre portatutto sul tetto (un brevetto Dacia) o la ricerca di spazio nell’abitacolo, per non dire delle dotazioni per l’infotaiment e la telefonia, dei motori, dei cambi (manuale a 6 marce e automatico CVT) e dell’elettronica di nuova generazione, con la disponibilità di dispositivi d’avanguardia come la frenata automatica d’emergenza, il controllo dell’angolo cieco o la telecamera di manovra. “Con la terza generazione – dice Michel Bencusson, direttore del programma Sandero – volevamo creare un’auto moderna, efficiente, completa ed economica, e siamo certi di avere centrato l’obiettivo”.

Più in dettaglio il nuovo crossover di Dacia si distingue per le dimensioni leggermente cresciute (misura 4.088 mm in lunghezza, 1.848 in larghezza, 1.499 in altezza), il passo di 2.604 mm, e per l’altezza da terra, aumentata di 41 mm rispetto alla Streetway (174 mm la luce libera dal suolo). Sono cresciute anche le dimensioni del vano bagagli (410 litri in assetto normale, 1455 con i sedili posteriori ripiegati). La linea della carrozzeria è leggermente più sportiveggiante, con il tetto più basso e il cofano motore di nuovo disegno, bombato e con nervature che lo caratterizzano. Nuova anche la calandra cromata, i fari a Led Y-Shape, i cerchi in lega da 15” e altri dettagli sparsi qua e là.

All’interno, lo spazio in altezza e larghezza rimane più che sufficiente e si sta bene in cinque, addirittura sono stati guadagnati 42 mm per le ginocchia dei passeggeri posteriori. Di serie sono disponibili il supporto smartphone (rimovibile a seconda delle versioni), display del computer di bordo, limitatore di velocità e accensione automatica dei fari. Tra gli optional extra a pagamento figurano il climatizzatore automatico, i sedili anteriori riscaldati, l’apertura automatica, l’avviamento senza chiave, il freno di stazionamento elettrico, la telecamera di manovra, i doppi sensori di parcheggio (di serie soltanto quelli posteriori) e l’avviamento automatico dei tergicristalli. Se non bastasse, tra gli optional a pagamento sarà disponibile a breve anche il tetto apribile panoramico con comando elettrico.

Tre i sistemi multimediali, diversi in base all’allestimento. Grazie allo schermo centrale da 8” con duplicazione dello smartphone del sistema multimediale Media Nav, compatibile con Android Auto e Apple CarPlay, si possono consultare tutte le informazioni senza distogliere lo sguardo dalla strada. Telefono, radio, navigatore GPS, multimedialità: niente è stato trascurato. Basta connettere il proprio smartphone con grande semplicità grazie alla connessione Bluetooth o alle prese jack e USB.

Tra le dotazioni più qualificanti legate alla guida spiccano il servosterzo elettrico, il cruise control, il freno di stazionamento elettrico e l’hill start assist. Legati alla sicurezza attiva sono disponibili, inoltre, alcuni dispositivi Adas di ultima generazione come la frenata automatica d’emergenza (attiva da 7 a 170 km/h), il sensore angolo morto (attivo da 30 km/h fino a 140 km/h) e la chiamata automatica d’emergenza. Non manca l’assistenza al parcheggio, che può contare su 4 sensori posteriori (altri 4 davanti, a richiesta) e su una telecamera di manovra con tanto di segnalazioni acustiche e visive.

Per la motorizzazione sono stati cancellati i diesel e sono previste esclusivamente opzioni benzina e Gpl abbinate a cambio manuale 6 marce o all’automatico CVT. L’entry level è il TCe 90, tricilindrico turbo 1,0 litri da 90 cv/160 Nm, proposto sia con il cambio manuale sia con il CVT. Al top della gamma si colloca il più potente Eco-G 100, sempre 3 cilindri turbo 1,0 litri, ma con 100 cv/170 Nm e disponibilità alla doppia alimentazione benzina-Gpl. In questo caso il cambio è soltanto manuale a 6 rapporti. Per entrambe le motorizzazioni è disponibile il dispositivo Stop&Start. I consumi dichiarati dalla casa, calcolati sul ciclo WLTP, sono, per il TCe 90 cv, 5,3/5,6 l/100 km con emissioni di CO2 tra 119 e 128 gr/km; per il TCe 100 cv 7,0/7,4 l/100 km, con emissioni di CO2 tra 108 e 115 gr/km. Nei primi due mesi di prevendita della nuova Sandero 3 clienti su 4 hanno privilegiato il modello Stepway e le versioni a gas hanno dominato le richieste con percentuali di gradimento del 78%.

“Anche la scelta del Gpl – spiega Francesco Fontana Giusti, responsabile comunicazione del Gruppo Renault - è una dimostrazione di razionalità da parte del nostro cliente medio, che non è un automobilista disposto a fare rinunce, piuttosto valuta la convenienza, proprio perché non vuole rinunciare alla propria qualità della vita. Acquistare un’auto come la Sandero Stepway, infatti, vuol dire risparmiare fino a circa 6000 euro rispetto al costo medio di un’auto della concorrenza, della stessa categoria per dimensioni, potenza e dotazioni. E con quei soldi risparmiati si possono fare tante cose: un mese di vacanza ai Caraibi, dodici weekend di seguito, acquistare una bici elettrica… insomma, chi acquista una Dacia non rinuncia a niente, semmai ci guadagna qualcosa”.

Tutto vero. Ma l’ultimo grido, a giudicare dal trend di mercato e dalle stesse scelte fatte in casa Renault indica nell’elettrificazione la strada maestra dell’innovazione. E viene dunque spontanea la domanda: ci sarà una Sandero Stepway dotata della tecnologia ibrida E-Tech? “La risposta è sì, potrebbe arrivare entro il 2022 – rivela monsieur Bencusson, direttore del programma Sandero - e anche in questo caso sarà un’auto tecnologicamente avanzata offerta al miglior prezzo del mercato - . Intanto – aggiunge il manager francese - ci stiamo preparando al lancio della Spring, prima Dacia full electric della storia, che arriverà entro il prossimo mese di marzo”.

Insomma, in casa Dacia sono in corso grandi manovre, e a Roma, sede di Renault Italia, è in allestimento una nuova struttura composta da una ventina di persone, più autonoma dalla capogruppo francese, e già al lavoro per aggiornare la rete di vendita (per vendere e assistere auto elettriche sono necessari aggiornamenti e adempimenti vari nelle concessionarie). Tra gli obiettivi non solo quelli, scontati, di fare numeri e fatturato, ma anche la precisa volontà di “rendere Dacia un prodotto sempre più attrattivo, addirittura cool, pur rimanendo accessibile”. Parola di Guido Tocci, 30 anni nel Gruppo, oggi a capo della neonata Dacia Italia.

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Mercoledì 24 Febbraio 2021 - Ultimo aggiornamento: 25-02-2021 09:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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