Uno dei partecipanti alla Coppa dei Borbone con sullo sfondo i giardini della Reggia di Caserta

Grande successo per la Coppa dei Borbone, la Reggia di Caserta invasa dai gioielli d'epoca

di Antonino Pane
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CASERTA - Le vecchie signore non hanno sfigurato, Esposte con la Reggia di Caserta alle spalle, hanno suggellato una manifestazione che ha riacceso negli appassionati di automobilismo, ricordi, emozioni e commozione. All’edizione 2017 della Coppa dei Borbone hanno partecipato equipaggi provenienti da tutta Italia e anche dall'estero. La kermesse, alla quale hanno partecipato auto storiche ante-guerra, del dopo-guerra, degli anni '60, '70  i cui titolari sono stati premiati per le varie categorie ha fatto tappa anche a Capua, Pietramelara e San Leucio per poi concludersi con la premiazione del Concorso d'Eleganza e della gara di regolarità tenutisi davanti alla Reggia di Caserta.

Un appuntamento che è stato anche l'occasione per rievocare, con un diverso animo, il 18° Circuito Automobilistico di Caserta che si svolse nel 1967. Al termine della manifestazione organizzata dall'Automobile Club di Caserta, presieduto dall'avvocato Antonello Salzano con la direzione del dottor Marino Perretta e Aci Storico, è stato proclamato vincitore di quella gara di 50 anni fa, il pilota di Formula 3 Antonio Maglione, nativo di Napoli e romano d'adozione. Una vittoria che non fu assegnata a causa della tragica conclusione dello storico evento sportivo nato nel 1928. 

«Avevamo un conto aperto con questa triste pagina casertana che speriamo di aver alleggerito in qualche modo con i ricordi  e le emozioni di oggi”,- ha detto il presidente Salzano, a margine della manifestazione, durante la quale è stata svelata anche una targa nel tratto di strada in cui avvenne il tragico incidente. Alla cerimonia hanno partecipato anche Beatrice e Daniela Russo, figlie del pilota Geki Russo, oggi residenti rispettivamente a Parigi e Milano. 

Le cronache di allora raccontano di un ultimo giro che si rivelò fatale per Geki Russo in quel lontano 18 giugno 1967. Il circuito che, in pratica, era un triangolo con tre curve ad angolo acuto e tre lunghi tratti dritti, seppur inframmezzati da curve cieche rese tali dalle costruzioni che delimitavano la carreggiata. La sicurezza, che me si può immaginare era un ‘optional’ in quanto si correva tra marciapiedi, muri, cancelli, lampioni, con soltanto alcune balle di paglia come protezione nei punti più pericolosi. Nel corso del settimo giro avvenne una collisione tra la vettura di Saltari e quella di Fehr, proprio in quel momento sopraggiunse un altro pilota, Franco Foresti, che per evitare le due vetture finì contro il muro di cinta della ferrovia e la vettura rimase in pista in un punto cieco. 

Nell’ottavo giro, il gruppo di testa riuscì a schivare l'ostacolo. Solo la vettura di Dubler in sbandata, finì contro due pali della luce. Nel frattempo Fehr era tornato in pista per segnalare la presenza di una grossa macchia d'olio sull’asfalto: un gesto generoso che purtroppo gli fu fatale. Giro nove: ad oltre 200 km/h, e senza la presenza di commissari di percorso che segnalassero il pericolo, transitarono incolumi Brambilla e Maglione, ma Regazzoni, Manfredini e lo stesso Geki non riuscivano ad evitare l'ostacolo. Fehr investito, morì sul colpo, mentre Russo sbalzato fuori dalla vettura perse la vita dopo aver colpito il muro della sottostazione dell'Enel. La sua Matra prese fuoco e il fumo finì per disturbare la visibilità dei piloti che sopraggiungevano: Tiger (pseudonimo di Romano Perdomi), Saltari e Natili finirono nel mucchio. Tiger rimase incastrato nel telaio della vettura che si era accartocciata (morì un settimana dopo in seguito alle ferite riportate), mentre Dubler tentò di spegnere la Matra di Geki in fiamme, pensando che il pilota fosse ancora a bordo. 

Ma non finì qui: nel giro seguente anche Brambilla e Maglione piombarono nel gruppo di auto ridotte a rottami, per fortuna ne uscirono incolumi. Solo a quel punto venne sventolata una bandiera rossa che mise fine alla disgraziata gara. Da quel giorno, il circuito di Caserta non ha più ospitato gare di velocità.

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Martedì 3 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 12:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA