MARANELLO - Sulle auto da corsa e sulle supercar da sogno si fonda il successo della Ferrari. Ma c’è un aspetto meno celebrato che attribuisce al mitico Cavallino di Maranello un valore aggiunto tutto da scoprire: la storia del fondatore, Enzo Ferrari, protagonista indiscusso del Novecento, e quella delle sue creazioni, le auto che hanno segnato lo sviluppo e l’affermazione del miglior made in Italy sulle strade e sulle piste di tutto il mondo. Sono valori tanto solidi da aver suggerito la creazione di due musei, uno a Modena, l’altro a Maranello.
Il successo è stato strepitoso e il 2016 s’è rivelato un anno record per le due strutture, con oltre 478.000 visitatori, di cui 344.000 solo a Maranello. In Emila Romagna – vale la pena sottolinearlo – nessuna area museale ha fatto di più. A Modena, tanto per dire, la Galleria Estense ha totalizzato 24.474 visitatori e il Museo Lapidario Estense 17.726, mentre la Basilica di Sant’Apollinare, a Ravenna (tra le più frequentate) si è fermata a quota 162.190. Allargando lo sguardo fuori dai confini regionali, fanno scalpore altri dati sorprendenti, che collocano i musei Ferrari avanti a siti storici di straordinaria importanza come Ercolano (412.019) o il Museo di Capodimonte, a Napoli (193.055).
La straordinaria affluenza nei propri musei ha suggerito ai vertici della casa di Maranello di ampliare le aree espositive. I lavori sono stati appena conclusi e ora l’area complessiva misura 4.100 metri quadri, con un incremento di circa 600. In pratica è stata aperta una nuova ala, che si raccorda alla struttura preesistente con una grande facciata continua in vetro. È stato realizzato inoltre uno spazio polifunzionale di circa 300 metri quadri, in grado di ospitare fino a 250 persone per eventi, convention e attività didattiche. Completamente nuovi anche l’area ristorazione e il Ferrari Store.
Il rinnovato Museo Ferrari è stato inaugurato alla presenza del presidente e amministratore delegato dell’azienda, Sergio Marchionne, del vice presidente Piero Ferrari e del sindaco di Maranello Massimiliano Morini. Alla cerimonia ha preso parte anche il direttore del Design Museum di Londra, Deyan Sudjic, con il quale è stata avviata una collaborazione che a novembre porterà nella capitale del Regno Unito una mostra dedicata a Enzo Ferrari.
Intitolata Under the Skin, la mostra è stata aperta al pubblico in contemporanea con l’inaugurazione dell’ampliamento del museo e abbinata ad un’altra esposizione, intitolata Rosso infinito. Le due mostre rientrano tra le iniziative prese per celebrare il 70° anniversario della nascita della Ferrari: la prima mirata a focalizzare l’attenzione sul fondatore e sulle capacità di innovazione ed evoluzione continua della sua azienda, la seconda ripercorrendone la storia attraverso i suoi modelli.
Più in dettaglio, Under the Skin, ovvero “Ferrari nel profondo”, racconta lo sviluppo creativo e ingegneristico di Ferrari nella sua storia, attraverso una serie di vetture eccezionali a partire dalla 125 S, la prima auto uscita dai cancelli di Maranello. Alcuni disegni tecnici dell’archivio storico della Casa Cavallino Rampante e i motori esposti svelano il processo di progettazione delle vetture di ogni epoca, gettando uno sguardo inedito sul lavoro ingegneristico che si nasconde dietro la loro bellezza esteriore.
Modelli di design e della galleria del vento presentano inoltre l’evoluzione degli stili e delle tecnologie nel corso degli anni, ricordando come Enzo Ferrari fosse all’avanguardia nello sperimentare nuove tecniche. Un percorso espositivo parallelo e fortemente connesso al primo ne ricorda poi le principali tappe biografiche, il lavoro e lo spirito competitivo che ha reso il suo nome celebre nel mondo. La mostra, come detto, si trasferirà al Design Museum di Londra da novembre.
Rosso Infinito celebra invece i 70 anni di storia del cavallino rampante con alcune delle creazioni più esclusive per la pista e per la strada. Tra queste occupano un posto di riguardo alcune monoposto che hanno segnato la storia dell’automobilismo: su tutte, la 500 F2 con cui Alberto Ascari vinse il primo titolo mondiale piloti per la Ferrari nel 1952, e la più recente F2004, la Ferrari che condivide con la F2002 il record di GP vinti (15) e che ha concluso l’epopea iridata di Michael Schumacher.
Tra le GT, si possono ammirare alcuni modelli della famiglia 250, come la 250 Berlinetta Tdf, che dominò le corse della seconda parte degli anni cinquanta, la sua evoluzione 250 GT Berlinetta SWB e la 250 GTO, una delle Ferrari più amate dai collezionisti. Arrivando ai giorni nostri, sono esposte alcune serie speciali limitate come la F50, la Enzo e l’ultima, LaFerrari, presente anche nella versione FXX K, non omologata e per l’uso esclusivo in pista.
La mostra Under the Skin resterà a Maranello fino a novembre 2017; Rosso infinito per tutto il 2017. Il Museo Ferrari è aperto tutti i giorni, dalle 9.30 alle 19.00 (alle 18 tra novembre e marzo).