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ROMA - È una lunga tradizione quella che Opel vanta nel percorso verso l’elettrificazione. Le ultime novità della casa di Russelsheim riguardano la Corsa-e e il suv Grandland X plug-in hybrid, vetture alle quali seguiranno nel corso di quest’anno Opel Vivaro 100% elettrico e il successore elettrificato di Mokka X, mentre Opel Combo-e, Opel Zafira-e Life e il successore di Astra si uniranno alla squadra nel 2021. Tutte le auto per trasporto persone e i veicoli commerciali leggeri avranno una versione elettrificata entro il 2024. Ma la storia che lega il brand tedesco - ora nella grande famiglia PSA - parte da molto lontano. Già nel 1968 venne introdotto con la Kadett B Stir-Lec I il ‘dispositivo di estensione dell’autonomià che avrebbe poi trovato applicazione in produzione con la Opel Ampera. Solo tre anni dopo, Georg von Opel, pronipote del fondatore dell’azienda, batté sei record mondiali per veicoli elettrici al volante di una Opel Electro GTa 188 km/h; montava due motori elettrici che producevano 88 kW/120 CV (autonomia di 44 chilometri).

La ricerca fece un passo avanti con il programma Opel Impuls negli anni 1990-97. Un anno più tardi arrivò la Impuls II, basata sulla Astra sw. Utilizzava 32 batterie al piombo-acido che azionavano due motori asincroni trifase per un totale di circa 45 kW/61 CV. Dal 1993 al 1997 Opel portò avanti il primo programma di test di veicoli elettrici su larga scala, l’Impuls III. Una flotta di dieci vetture Impuls III fu collaudata sull’isola tedesca di Ruegen, dove percorsero in totale più di 300.000 km. Nel frattempo nel 1992 fu presentata con grande successo la concept car Opel Twin. Un motore benzina tre cilindri da 0,8 litri generava 25 kW/34 CV ed era disponibile per la guida in autostrada, mentre l’unità elettrica con due motori da 10 kW/14 CV collocati sui mozzi delle ruote entrava in gioco per la guida urbana e sulle brevi distanze. Il posto guida della Opel Twin era centrale, mentre la seconda fila poteva accogliere tre passeggeri. Nel 1995 Opel portò la mobilità elettrica nel settore dei veicoli commerciali con il concept van Combo Plus. Poi cinque anni più tardi, lo sviluppo delle celle a combustibile di Opel raggiunse le strade con la HydroGen1, una vettura con la carrozzeria di Zafira.

La cella a combustibile alimentata a idrogeno forniva elettricità a un motore asincrono trifase che generava 55 kW/75 CV e una coppia di 251 Nm. Nel 2001 una flotta di 20 modelli HydroGen3 fu affidata ai clienti per un periodo di collaudi. La potenza passò a 60 kW/82 CV per una velocità massima di 160 km/h. Anche la quarta generazione di veicoli con celle a combustibile, HydroGen4, era completamente a emissioni zero, con gli scarichi che producevano solo vapore acqueo. Il set di celle a combustibile era composto da 440 celle connesse in serie, nelle quali l’idrogeno reagisce con l’ossigeno presente nell’aria e garantisce una guida ecologica. Non vi è combustione ma una reazione elettrochimica che genera elettricità. In questo modo è possibile ottenere una potenza continua di 73 kW/100 CV e una potenza di picco di 94 kW/128 CV. Contemporaneamente Opel procedeva anche allo sviluppo di veicoli a batteria e presentò l’innovativa Flextreme Concept al Salone Internazionale dell’Automobile 2007 di Francoforte, dotata di propulsione elettrica Voltec ad autonomia estesa.

La Flextreme GT/E Concept, presentata al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra nel 2010, mostrava come fosse possibile integrare questo tipo di trazione anche in una vettura media. La trazione elettrica con dispositivo di estensione dell’autonomia raggiunse la produzione di serie nel 2011 con la Opel Ampera. L’energia per distanze comprese tra 40 e 80 chilometri (in base alle condizioni di guida) veniva fornita dalla batteria agli ioni di litio da 16 kWh, che alimentava il motore elettrico da 111 kW/150 CV. Nel 2016/17 seguì la Opel Ampera-e. Con un’autonomia in modalità puramente elettrica di 423 chilometri (secondo il ciclo WLTP), ai vertici del segmento di appartenenza, la Ampera-e fu presentata come una vera specialista di sicurezza al Salone Internazionale dell’Automobile di Parigi. Con una coppia di 360 Nm e una potenza di 150 kW/204 CV, questa vettura si mostrò da subito convincente al punto da aggiudicarsi, nell’autunno del 2017, il «Golden Steering Wheel», premio internazionale nella categoria delle piccole e compatte.

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Martedì 18 Agosto 2020 - Ultimo aggiornamento: 18-11-2020 15:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA