LIVORNO – Il primo esemplare debuttava nel 2001, probabilmente ignaro del successo che avrebbe ottenuto di lì in avanti. Nel tempo si è aggiornato passando di generazione in generazione, cambiando pelle ma non DNA. Oggi il Piaggio Beverly fa un altro step in avanti, rinnovandosi nel look, nella ciclistica e nel motore, oltre ad adottare una strumentazione tutta nuova e sempre più connessa. La terza generazione del "crossover" italiano affina, insomma, ulteriormente le sue doti di scooter polivalente, caratterizzato da un lato agilità e maneggevolezza tipici dei ruota alta e dall'altro da comfort e componenti tecniche da GT.
Fuori, intanto, diventa più sportivo, con un frontale ridisegnato e linee più tese e muscolose rispetto al passato. Al centro del manubrio si fa notare il nuovo proiettore a LED, tecnologia che troviamo anche negli indicatori di direzione e nelle luci di posizione. Nella parte posteriore, invece, campeggiano un nuovo gruppo ottico e un portatarga basso (posizionato sulla ruota) di derivazione motociclistica. Sono nuovi anche i cerchi, con un disegno sportivo a sette razze sdoppiate, e la sella, riccamente rifinita con doppio rivestimento e doppie cuciture. E veniamo al cuore pulsante del nuovo Beverly, anzi "i cuori pulsanti". Sì perché parliamo dei due nuovi e potenti monocilindrici 4 tempi,4 valvole, con raffreddamento a liquido e iniezione elettronica Euro 5, della famiglia hpe - High Performance Engine - da 300 e 400 cc.
Il primo cresce di potenza del 23%, rispetto alla precedente versione di pari cilindrata raggiungendo i 25,8 CV a 8000 giri, mentre la coppia massima cresce del 15% fino a 26 Nm a 6250 giri. Il propulsore 400 hpe va a sostituire la precedente unità 350: la potenza in questo caso arriva a 35,4 CV a 7500 giri e a una coppia massima di 37,7 Nm a 5500 giri. Il telaio a doppia culla in tubi di acciaio ad alta resistenza e lamiera stampata è abbinato all’anteriore a una nuova forcella Showa con steli da 35 mm di diametro, mentre al posteriore lavora una nuova coppia di ammortizzatori Showa a doppio effetto e molla elicoidale con precarico regolabile su 5 posizioni.
Le ruote sono da 16'' all'anteriore e da 14'' al posteriore e vestono pneumatici più larghi sulla versione 400 (120/70 anziché 110/70 all’anteriore e 150/70 anziché 140/70 al posteriore), che si distingue inoltre per il doppio terminale di scarico e per il cupolino di serie. Entrambe le versioni sono dotate di sistema keyless e della nuova strumentazione digitale LCD da 5,5'' (con sistema di connettività Piaggio MIA di serie sul 400). Le abbiamo provate sulle strade intorno a Livorno, percorrendo i primi chilometri sul più piccolo della famiglia. Dunque, il Beverly 300 è uno scooter molto agile, maneggevole, perfetto per il contesto urbano. Ha un motore molto fluido, dall'erogazione dolce. Frena bene, può contare su un'ottima ciclistica e offre un comfort molto elevato per la categoria d'appartenenza.
Mentre il 400 non solo è più potente e prestazionale, ma è anche più pesante, più "massiccio" e più stabile. Perde qualcosina in termini di agilità, ma ne guadagna in stabilità, rivelandosi adatto anche ad un contesto extraurbano e turistico. Entrambi sono commercializzati nella versione Beverly e Beverly S (più sportiva), con prezzi da 5.490 euro del 300 e da 6.390 euro del 400. Quale scegliere? Sono simili, ma non uguali: dunque, dipende solo dalla destinazione d'uso principale.