Nei primi undici mesi del 2023, l’import di autoveicoli nuovi in valore verso l’Italia risulta in crescita (+43,5% rispetto ai primi undici mesi del 2022). Sia il comparto dei veicoli industriali che il comparto delle autovetture, mostrano incrementi nelle importazioni (rispettivamente +57,4% e +41,6%). Anche l’export in valore risulta in aumento rispetto a quello dei primi undici mesi del 2022, +30,7%, grazie sia alle autovetture esportate (+28,9,%) che al valore dei veicoli industriali, il quale, dopo essere stato in calo nel primo trimestre dell’anno, nel cumulato gennaio-novembre incrementa del 36,0%. Il saldo e negativo per circa 13,7 miliardi di euro per le autovetture e positivo di circa 1,73 miliardi per i veicoli industriali, mentre nel 2022 il saldo complessivo era negativo per circa 7 miliardi. È quanto emerge da un focus dall’Area Studi e Statistiche di Anfia.
Mentre l’import di autoveicoli ha origine quasi totalmente da paesi europei (l’89,6% del valore totale importato), l’export con destinazione Europa rappresenta, nei primi undici mesi del 2023, il 62,5% del totale. Tra i paesi di destinazione extra europei, gli Stati Uniti rimangono il primo mercato (20,3%), seguiti da Giappone (3,6%) e Cina (2,1%). «Per quanto riguarda il comparto della componentistica, nel periodo analizzato, crescono sia l’import, dell’8,4% che l’export, +7,9%, con un saldo positivo di circa 5,3 miliardi di euro (era di 5,0 milioni nello stesso periodo del 2022). L’Europa rappresenta il 78,3% del valore dell’import ed il 79,6% del valore dell’export», evidenzia lo studio Anfia. Al di fuori del continente europeo, la prima macroarea di origine e l’Asia, da cui l’Italia importa il 14,5% di parti e componenti (in valore), mentre la prima macroarea di destinazione dell’export e il Nord America: 9,1% del totale.