La cinese Chery ha rinunciato di localizzare in Italia una possibile produzione destinata all'Europa ed ha invece ufficializzato il programma per avviare le attività in Spagna, più esattamente nell'area industriale della Zona Franca (creata negli Anni '50 con uno status extradoganale) di Barcellona. L'annuncio congiunto arriva da Chery e da Ebro EV-Motors, una società automobilistica spagnola specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di veicoli e produzione, che nel 2021 - dopo lo stop delle attività di Nissan nella Zona Franca - aveva rilevato lo stabilimento della Casa giapponese. Chery e EV-Motors costituiranno una jv per la produzione del primo modello (probabilmente con il marchio Omoda) del Gruppo cinese già a partire dal quarto trimestre di quest'anno. E' previsto il ritorno in attività di «centinaia di lavoratori» ex Nissan che dalla chiusura della fabbrica ricevevano uno stipendio sociale.
L'accordo tra le due società è stato firmato durante un incontro a Madrid tra il ministro dell'Industria Jordi Hereu e una delegazione di Chery, alla presenza di membri del Governo regionale catalano. Dopo Byd, che ha formalizzato a febbraio la costruzione ex novo di un sito industriale in Ungheria (sarà operativo entro 3 anni), Chery è il secondo produttore cinese ad annunciare l'avvio di attività produttive in Europa. Pur non essendo stati diffusi dettagli sulla prossima attività industriale del Gruppo Chery in Spagna, non è azzardato supporre che - sulla base dei programmi commerciali dell'azienda in Europa, già annunciati e in parte avviati - da questo nuovo stabilimento potranno uscire a medio termine auto dei brand Omoda, Jaecoo e Exlantix, con propulsione non solo elettrica, ma anche ibrida e ibrida plug-in.