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«La Cina per noi è importante ma non è mai stata vista come un motore di crescita. Il suo peso - compresi Hong Kong e Taiwan - è sotto il 10% dei ricavi e il nostro programma è che resti a questi livelli». Così Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari, commentando i conti del primo trimestre 2024, durante il quale la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno registrato una diminuzione delle consegne di 79 unità a 317 (-20%).
«L'allocazione delle auto sui mercati è una nostra scelta, è pianificata», ha sottolineato Vigna, spiegando che «in Cina abbiamo margini più bassi», quindi è nell'interesse nella società «mantenere l'area sotto certe percentuali». Ad ogni modo, «il portafoglio ordini della Cina arriva fino al terzo trimestre 2025», quando il portafoglio complessivo di Ferrari arriva al 2026 e questo stesso orizzonte temporale vale per Taiwan e Hong Kong con «Taiwan dove il mercato tira». «Per noi è importante far crescere i mercati in modo corretto, la Cina è anche un mercato giovane e per noi non è un motore di crescita come per altre aziende», ha ribadito Vigna.