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BERLINO – Malgrado la fine degli incentivi pubblici, il 2024 dell'auto è cominciato bene per la Germania. L'Ufficio Federale dei Trasporti ha contabilizzato in gennaio 213.553 immatricolazioni, pari a una crescita del 19,1% rispetto a un anno fa. Il fatto che i costruttori siano subentrati allo Stato con i loro sconti ha “salvato” il mercato, almeno per ora: si tratta di capire quanto andranno avanti le riduzioni (il contributo pubblico sarebbe comunque ulteriormente sceso quest'anno). I volumi dei modelli ibridi sono cresciuti del 31% , con una penetrazione praticamente identica (31,3%): si tratta di 66.496 macchine, di cui 14.394 plug-in (+62,6%) per le quali non si registrava da mesi una crescita e che non erano più incentivati dall'inizio del 2023.
Le elettriche pure commercializzate sono state 22.474 e hanno inciso per il 10,5% sulle vendite totali con un aumento percentualmente importante: quasi il 24% in più. Sono cresciute anche le registrazioni delle vetture a benzina (+17%), che valgono il 38,3% del mercato, e di quelle a gasolio (+4,3%), pari al 19,2% del totale. In gennaio sono state acquistate in Germania appena 14 auto a metano, mentre di quelle a Gpl ne sono state targate 1.900 (+78%). Le emissioni medie di Co2 della flotta di nuova immatricolazione sono scese del 4,1% a 125,6 g/km.
L'offensiva cinese si fa sentire soprattutto in termini percentuali come dimostrano le crescite in quadrupla cifra di Great Wall Motor (Gwm), +4.400% (90 auto), di Ineos, +3.650% (75 modelli), e di Nio, +2.600% (27 macchine). Con 6 veicoli, anche la Maxus è lievitata (+500%), ma in tripla cifra è andato anche un altro marchio della Repubblica Popolare, che ha venduto di più: la Byd (+178% con 139 auto). Cina esclusa, avanzate significative anche per Lexus (+181%, 379 vetture), per Ds (+ 178,5%, 220) e per Rolls-Royce (+154,5%, 28). Oltre a Volkswagen, sempre il marchio più venduto con il 19,5% di quota, anche Mercedes-Benz ha contabilizzato una penetrazione in doppia cifra (10%): la prima è cresciuta meno del mercato (+12,1%), la seconda ha addirittura ceduto lo 0,5%.
Fra i marchi che hanno archiviato gennaio “in rosso”, ce ne sono due della galassia Geely: Polestar, della quale Volvo Cars vuole cedere la propria partecipazione, e Lynk & Co, rispettivamente -29 e -100%. In cambio, la casa scandinava di proprietà della stessa Geely ha guadagnato oltre l'81%. Il 2024 non è cominciato benissimo per Tesla, che con 3.152 vetture consegnate si è attestata all'1,5% di quota con una flessione di quasi il 26%. Fra i marchi stranieri, Skoda resta il più venduto (7,8% di penetrazione, +21,3%) davanti a Seat/Cupra, che ha raggiunto il 4,7% (+80,2%). Fra i brand italiani, bene Alfa Romeo (+46,3%) che ha registrato lo 0,3% di quota e Ferrari (162 unità, +25,6%). Male invece Maserati (-73%). Fiat è cresciuta, ma meno della media: +13,4% con il 2,1% di penetrazione.