Carlos Ghosn

La fuga di Ghosn. La Francia: «Non lo estraderemo mai». Arresti in Turchia fra cui i piloti del jet»

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«Se il signor Ghosn venisse in Francia, non lo estraderemmo, perchè la Francia non estrada mai i suoi cittadini. Pertanto applicheremmo al signor Ghosn come a tutti le stesse regole del gioco, ma ciò non ci impedisce di pensare che il signor Ghosn non debba sfuggire alla giustizia giapponese». Così il ministro dell’Economia francese, Agnes Pannier-Runacher, interpellata dal canale televisivo Bfmtv sulla fuga dell’ex ceo Renault-Nissan. Le autorità turche hanno intanto arrestato diverse persone sospettate di aver aiutato l’ex manager a viaggiare in Libano da Istanbul dopo essere fuggito dal Giappone dove un processo lo attendeva. Lo riferiscono diversi media.

Carlos Ghosn era stato autorizzato dalla giustizia giapponese a mantenere in suo possesso un secondo passaporto francese, con il quale presumibilmente sarebbe entrato in Libano. Lo rivela il canale pubblico Nhk, spiegando che l’ex numero uno della Nissan-Renault possedeva due passaporti francesi per ragioni che non si conoscono, trattenuti entrambi dal suo avvocato, insieme a quello libanese, fino allo scorso mese di maggio, quando Ghosn riuscì a ottenere la restituzione di uno dei due documenti francesi per ragioni legali. Il documento doveva essere conservato in una cassaforte chiusa a chiave. Intanto, le autorità nipponiche hanno perquisito l’abitazione dell’ex tycoon e recuperato le immagini delle telecamere di sorveglianza per studiare l’esecuzione del piano di fuga messo in atto e l’eventuale esistenza di complici.

Il 31 dicembre scorso la corte distrettuale di Tokyo ha revocato la libertà vigilata di Ghosn su richiesta del pubblico ministero, ordinando la confisca della cauzione di 1,5 miliardi di yen (12,3 milioni di euro). Il governo di Tokyo non ha firmato un trattato di estradizione con il Libano, rendendo molto difficile la cooperazione giudiziaria con Beirut, che con molta probabilità rifiuterà di consegnare l’ex tycoon alla giustizia nipponica. L’ufficio della presidenza libanese ha smentito le notizie di alcuni media secondo le quali il presidente Michel Aoun aveva accolto all’aeroporto di Beirut l’ex presidente di Nissan-Renault Carlos Ghosn.

«Non è stato accolto dal presidente e non l’ha mai incontrato», ha fatto sapere un funzionario. Stando ai suoi documenti di viaggio, Ghosn è entrato in Libano con un passaporto francese. Sette persone, tra cui quattro piloti, sono state arrestate in Turchia nell’ambito delle indagini sul presunto transito a Istanbul dell’ex ceo della Nissan Renault, Carlos Ghosn, durante la fuga che l’ha portato dal Giappone in Libano. Lo ha reso il ministero dell’Interno turco, secondo quanto riportato dai media locali. Le esatte circostanze della fuga di Ghosn in Libano non sono ancora state chiarite. Una fonte della presidenza libanese ha rivelato che l’ex ceo della Nissan Renault avrebbe fatto tappa in Turchia prima di raggiungere Beirut.

Carlos Ghosn, l’ex numero uno di Nissan-Renault fuggito dal Giappone dove era in libertà vigilata per riparare in Libano, terrà una conferenza stampa l’8 gennaio a Beirut. Lo riferisce uno dei suoi avvocati, secondo quanto riportato da Le Figaro. Al suo arrivo in Libano, Ghosn aveva fatto sapere di voler parlare ai media per fornire la sua versione dei fatti che lo hanno portato all’arresto per frode fiscale, malversazione e abuso di fiducia aggravata nel novembre del 2018 a Tokyo, dove ha trascorso 130 giorni in carcere prima di essere rilasciato su cauzione, sotto strettissima sorveglianza delle autorità nipponiche e con il divieto di parlare alla stampa e di lasciare il Paese. Restano avvolte dal mistero inoltre le circostanze della sua fuga. 

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Giovedì 2 Gennaio 2020 - Ultimo aggiornamento: 04-01-2020 19:06