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GINEVRA - Non solo novità elettriche, come la R5 presentata proprio al Salone di Ginevra, e non solo modelli con motori ibridi benzina che (è stato detto durante l’evento espositivo) proseguiranno ad essere offerti anche dopo il 2030. Sotto il marchio Renault si muove infatti un macrocosmo di attività che abbracciano tutto il mondo della mobilità e dei servizi ad essa collegati, accompagnando gli utenti nella trasformazione ormai in atto e il lancio dei relativi futuri modelli. «Ci sono stati due grandi cambiamenti nei rapporti dei clienti con l’automobile - ha detto Fabrice Cambolive, ceo del brand Renault - Innanzitutto con la diffusione delle tecnologie elettrificate, ma anche con la trasformazione delle modalità di acquisto dei veicoli con prodotti finanziari e tramite pagamenti mensili». «Questo richiede da parte della Casa automobilistica un grande impegno sul valore residuo - ha ribadito - un aspetto che sta diventando sempre più importante». Questo perché con il passaggio dalla proprietà alla locazione i prodotti finanziari si ‘muovonò concentrandosi proprio sul valore dell’ auto dopo i diversi periodi d’uso«. Inevitabile a questo punto una domanda sulle dinamiche di svalutazione dei modelli 100% elettrici, visto che Renault ha la maggiore esperienza in questo ambito con il programma Z.E. (zero emissioni) nato nel 2009, cioè un anno prima di quello dell’alleata Nissan.
Per Cambolive questi dubbi erano in passato giustificati perché »quando guardiamo ai valori residui dei veicoli elettrici di qualche anno fa, questi erano relativamente bassi perché tutti pensavano che ci fosse un rischio«. Il modello che ha cambiato la situazione è stato Renault Zoe: »per noi è stata una bella sorpresa. La durata della sua batteria è andata ben oltre a quanto ci aspettavamo, cioè 7-8 anni. Con l’esperienza (in Europa Zoe è stata venduta in oltre 400mila unità ndr) poi ci siamo resi conto che durava molto più. Zoe quindi alla fine mantiene un buon livello di valore residuo«. Il ceo della marca Renault ha sottolineato l’importanza di »riuscire a mantenere questo valore residuo attraverso la gestione e la durata delle batterie e attraverso la nostra capacità di ricondizionare i veicoli elettrici per farli durare altre 2, 3 o 4 vite«. »Questa in definitiva è l’intera sfida della catena del valore delle auto elettriche, che arriva fino al riciclo dei veicoli e delle loro batterie«. Sul tema dell’acquisto dell’usato elettrico Cambolive ha ricordato che »Renault certifica lo stato d’uso della batterie. Quando il veicolo elettrico viene rivenduto alleghiamo un certificato di salute della batteria che ne evidenzia lo stato a quel momento. Questa è una garanzia molto importante«.
Le previsioni di Renault sul momento in cui i costi di acquisto e di utilizzo delle auto termiche si incroceranno con quelli elettrici, compresi sui valori residui, sono precise. Anche perché nel presentare la nuova R5 E-Tech Electric Luca de Meo, ceo del Gruppo, ha anticipato un prezzo di acquisto inferiore a 25mila euro. Esclusi i costi di acquisto che stanno scendendo »già oggi utilizzando un nostro modello elettrico - ha detto Cambolive basandosi sulle tariffe francesi - la spesa per l’uso è molto inferiore rispetto ad un veicolo termico. E sui valori residui dei modelli elettrici vediamo che sono approssimativamente equivalenti a quelli delle auto termiche«. Il ceo della marca Renault ha concluso ribadendo che l’aspetto ‘costì in un modello 100% elettrico è legato, molto più di quelli termici, al ciclo vita e a ciò che può fare l’azienda. »Tocca a noi - ha detto - saper ricondizionare i veicoli proprio per mantenere il valori residui a livelli molto alti e abbassare così i costi per i canoni del leasing o del finanziamento«.