LONDRA Il mercato automobilistico britannico e cresciuto lo scorso anno ma dovrebbe rimanere permanentemente al di sotto del livello pre-pandemia di Covid-19, a causa in particolare dello smartworking e della transizione energetica. Secondo i dati preliminari dell’Smmt, lo scorso anno il numero di immatricolazioni di veicoli nuovi e aumentato di circa il 17,9%, raggiungendo 1,9 milioni di veicoli nuovi. Una cosa che il direttore dell’organizzazione Mike Hawes ha definito «molto positivo», soprattutto in considerazione del «contesto economico relativamente negativo». L’aumento su base annua deriva principalmente dalle flotte di veicoli aziendali (+38,7%) rispetto al 2022 caratterizzato da una catena di fornitura e consegne interrotte. Al contrario, i veicoli acquistati dai privati sono rimasti stagnanti a 818.000 unita, cosa che Hawes attribuisce all’aumento del costo della vita e dei tassi di interesse. Nonostante l’aumento delle nuove immatricolazioni in un anno, il mercato rimane del 17,7% al di sotto del livello pre-pandemia.
Hawes non prevede che la domanda di nuove auto torni presto ai livelli pre-pandemia, a causa dell’aumento del telelavoro che riduce la necessita di mezzi di trasporto per andare al lavoro per molti britannici. Inoltre, il numero di auto elettriche ha raggiunto il livello record lo scorso anno con 315.000 unita, ma la loro quota di mercato e scesa al 16,5% lo scorso anno rispetto al 16,6% nel 2022. La SMMT chiede al governo di dimezzare l’Iva del 10% sui nuovi veicoli elettrici per i privati per i prossimi tre anni per cercare di incrementare le vendite. Hawes sostiene che la quota di mercato del Regno Unito per i nuovi veicoli elettrici e «probabilmente nella meta inferiore dell’Europa», ed e in ritardo rispetto a paesi come Francia, Germania, Irlanda e Portogallo, il che, secondo lui, e dovuto alla mancanza di incentivi finanziari. Per quest’anno, l’SMMT prevede un magro aumento di circa il 3% nel numero di nuovi veicoli immatricolati nel Regno Unito a 1,97 milioni.