La nuova Panda elettrica si farà nello stabilimento di Kragujevac, dove finora si è prodotta la Fiat 500L. A confermarlo è stato il presidente serbo Aleksandar Vucic, nelle dichiarazioni alla stampa con la premier Giorgia Meloni a Belgrado. «L’Italia potrà divenire nuovamente il primo partner economico e commerciale della Serbia quando Stellantis avvierà l’anno prossimo anno la produzione della nuova Panda elettrica» ha spiegato Vucic. Il presidente serbo ha aggiunto che Stellantis potrebbe anche effettuare altri investimenti nell’industria automobilistica che è la maggiore fonte di investimenti stranieri diretti in Serbia. La notizia arriva a pochi giorni dal tavolo automotive convocato per il 6 dicembre dal ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al quale parteciperanno Stellantis, sindacati, Anfia e Regioni. Oggi la Panda si fa a Pomigliano ed è il modello più venduto di Stellantis: la produzione - secondo indiscrezioni - continuerà e il modello si chiamerà Pandina.
«L’azienda ci ha ribadito nell’incontro sindacale del 23 novembre a Mirafiori - spiega Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim - che verrà assegnato un altro modello allo stabilimento campano senza menzionare quale tipologia di modello. Se le notizie che giungono dalla Serbia vengono confermate da Stellantis, diventa urgente e indispensabile conoscere quale modello di vettura sostituirà l’attuale Panda. Oggi lo stabilimento di Pomigliano d’Arco è in una situazione particolarmente positiva per i volumi grazie alle produzioni di Alfa Romeo Tonale, del Dodge Hotnet e della Fiat Panda. Tutto questo ha consentito di azzerare la cassa integrazione sulle linee produttive e di assorbire l’attività di circa 1200 lavoratori provenienti dagli altri siti italiani». Per Samuele Lodi, segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore mobilità è «una decisione inaccettabile che contrasteremo in tutti i modi - afferma - perché I lavoratori di Pomigliano non si toccano. Una decisione nel metodo e nel merito da ritirare: così l’incontro previsto il 6 dicembre al Mimit con Stellantis e il governo si preannuncia come un ennesimo colpo ai lavoratori italiani di Stellantis».