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Prima seduta dell’anno debole per il titolo di Tesla (che verso la fine delle contrattazioni perde circa lo 0,30% quotando intorno a 248 dollari) nonostante i lusinghieri dati di vendita del 2023 in cui ha consegnato 1,81 milioni di auto con un aumento del 38% su base annua. Nel quarto trimestre dell’anno appena concluso l’azienda ha prodotto circa 495.000 veicoli e ne ha consegnati oltre 484.000. A trainare le vendite sono la Model 3 e la Model Y con circa 1,73 milioni di unità mentre le vendite degli altri modelli ammontano a ulteriori 68.874 veicoli. Fra questi ultimi i primi esemplari del CyberTruck, il futuristico veicolo “tuttofare” che rappresenta la prima novità del brand dopo tre anni. A deprimere il titolo del marchio creato da Elon Musk è in parallelo il successo della casa automobilistica cinese BYD (acronimo di Build Your Dream) che nel quarto trimestre per la prima volta ha superato Tesla come il più grande venditore mondiale di veicoli elettrici con più di 526.000 unità a zero emissioni , quasi 40 mila in più di Tesla, che mantiene la leadership per l’intero anno. Sui dodici mesi infatti BYD ha venduto quasi 1,6 milioni di veicoli a batteria lo scorso anno, con un aumento di oltre il 70% rispetto al 2022.
A differenza del marchio di Elon Musk, però, la produzione globale di BYD è più ampia e diversificata, in grado quindi di adeguarsi alle necessità dei mercati meno avanzati sul fronte della transizione energetica. Quello fondato dal miliardario Wang Chuanfu è infatti un gigantesco conglomerato che produce sia veicoli elettrici a batteria (Bev) che ibridi plug-in ma anche batterie per auto e per cellulari (con un indubbio vantaggio produttivo), bus, treni e pannelli solari; lo scorso anno complessivamente ha venduto circa 3,02 milioni di unità nel 2023, pari a un aumento del 61,9 per cento. A preoccupare Tesla sono poi altri fattori come il rallentamento della domanda di veicoli elettrici e la riduzione dei margini di profitto di un brand che non opera più - come nei primi anni - in regime di quasi monopolio, e anzi deve subire una concorrenza europea e soprattutto cinese sempre più agguerrita.
Il WSJ segnala come il mercato delle auto elettriche ha mostrato segnali di raffreddamento dopo un periodo di crescita vertiginosa e negli Stati Uniti, alcuni brand stanno facendo i conti con un numero di clienti pronti a passare all’elettrico inferiore alle attese, per via dei problemi di ricarica e dei costi maggiori di questi modelli. Ad esempio il produttore di veicoli elettrici Rivian Automotive ha dichiarato oggi di aver consegnato 50.122 veicoli elettrici lo scorso anno, con vendite che nel quarto trimestre sono diminuite del 10% rispetto al terzo trimestre. Risultati che hanno portato a un crollo del titolo Rivian. Per Tesla sarà cruciale lo sviluppo di modelli sempre più ‘economicì, come la Model 2 che potrebbe nascere anche in Europa.