Takeshi Uchiyamada. Chi è costui? Avrebbe detto Don Abbondio e sicuramente l’uomo di strada che non sa che parliamo di uno dei padri della mobilità moderna. Fu lui infatti, da project general manager del Vehicle Development Center 2 di Toyota, a ideare la Prius, l’auto che avrebbe indicato nell’elettrificazione la via maestra per abbattere consumi ed emissioni. Dal 2023 è diventato executive fellow dopo 10 anni da presidente del consiglio di amministrazione di Toyota Motor Corporation, azienda nella quale lavora dal 1969.
«Mi occupo di tecnologia avanzata» dice porgendo il suo biglietto da visita con l’innocenza e l’umiltà di chi sente di dover spiegare chi è e che cosa fa anche ad un addetto ai lavori. Ma se vedete stampigliato su sempre più vetture che circolano su strada la parola “Hybrid” sapete chi dovete ringraziare. È a Le Mans con Akio Toyoda per presentare la GR Racing Concept ad idrogeno con la quale Toyota parteciperà alla 24 Ore nel prossimo futuro e la Corolla che già corre in Giappone con tale tecnologia e ha compiuto un giro del circuito.
Uchiyamada-san, che cosa pensa dell’idrogeno?
«Penso che sia molto importante per il futuro e per la transizione verso le zero emissioni, non solo quelle al tubo di scarico, ma quelle che davvero l’umanità produce nell’atmosfera. Per questo abbiamo bisogno di una società dell’idrogeno».
Ma una società dell’idrogeno è possibile?
«Sì, anche se dobbiamo fare ancora molto per produrre e commercializzare idrogeno. Noi pensiamo che la società dell’idrogeno si faccia anche attraverso le competizioni. Akio Toyoda ha spesso parlato di questo concetto che non riguarda solo l’idrogeno, ma tutte le tecnologie che riguardano la mobilità».
Quindi secondo voi ci sono più tecnologie per la mobilità del futuro…
«È la nostra visione da sempre e io penso che sia sempre valida. Le persone che si muovono nel mondo hanno esigenze diverse e noi dobbiamo dare risposte a tutti pensando al futuro del pianeta».
La Prius cercava di dare una risposta a questa esigenza?
«Certo! – dice sorridendo – lei è la mia amata figliola. Ma oggi pensiamo anche ad altre tecnologie oltre l’ibrido, come l’elettrico e gli e-fuel che hanno a che fare con l’idrogeno. Oggi guido una Mirai a idrogeno. Lei l’ha guidata?».
Sì, l’ho guidata e ho guidato tutte le Prius. La Mirai è un’auto molto confortevole e piacevole, sembra quasi una Lexus ed è grande come una Lexus. Capisco perché abbia un marchio Toyota: è un’ammiraglia tecnologica che rappresenta tutto il gruppo…
«Esattamente. È proprio così: deve rappresentare la visione di tutta Toyota Motor Corporation».
E che cosa pensa della nuova Prius?
«Ha un bello stile, è forte. Quando cominciammo a parlare del progetto G21 (il nome interno del progetto che avrebbe portato alla Prius, ndr) il nostro obiettivo era dimezzare i consumi e le emissioni. Siamo andati ben oltre. Anche le prestazioni sono davvero notevoli».
Pensa che un giorno potremmo avere una Prius ad idrogeno?
«Questo non lo so. Però so che abbiamo a disposizione tutte le tecnologie per dare a tutti la possibilità di muoversi. E anche io continuo a lavorare pensando a questo obiettivo».