«Con Stellantis che è una grande multinazionale che ha radici in Italia abbiamo un percorso di confronto che è iniziato sin dall’inizio della legislatura e che deve portarci a valutare insieme come si possa raggiungere una produzione di 1 milione di veicoli nel nostro paese, nel più breve tempo possibile». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine della consegna dei premi del Comitato Leonardo. Questo serve, ha continuato, «anche per invertire la rotta al declino industriale nel settore dell’automotive e sostenere quell’ecosistema unico in Europa e nel mondo che vede migliaia di imprese, talvolta anche piccole e medie ma molto innovative che sono fondamentali per le componenti delle auto. Per questo siamo convinti che il percorso possa essere positivo e siamo impegnati come sistema paese affinché ciò accada», ha sottolineato Urso. In questo quadro, «faremo anche gli altri tavoli regionali perché ci sia un panorama completo e mi auguro che alla fine di questo percorso si possa condividere un progetto di sviluppo che si concretizzi nei diversi stabilimenti nel nostro paese con modelli, linee produttive, rapporti con indotto e filiera, livelli occupazionali che siano adeguati a quello che noi riteniamo possa e debba essere il futuro dell’auto nel nostro paese», ha concluso il ministro.
"Con Stellantis, che è una grande multinazionale, abbiamo un percorso di confronto iniziato dall'inizio della legislatura e che deve portarci a valutare insieme come si possa raggiungere una produzione di un milione di veicoli nel nostro Paese nel più breve tempo possibile anche per invertire la rotta al declino industriale del settore automotive": lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell'assegnazione dei premi Leonardo al Senato, spiegando che il confronto proseguirà anche nei tavoli dedicati agli stabilimenti in altre regioni. "Realizzeremo gli altri tavoli di confronto con gli stabilimenti nelle altre regioni e mi auguro che alla fine del percorso si possa condividere un percorso di sviluppo che si concretizzi nei diversi stabilimenti, con modelli, linee produttive, rapporti con l'indotto e la filiera, e livelli occupazionali adeguati a quello che pensiamo debba essere il futuro dell'auto nel nostro Paese", ha aggiunto.