Carlos con Carole Ghosn

La fuga di Ghosn: alla bella moglie Carole il ruolo di bond-girl

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BEIRUT - «Un’operazione degna di James Bond». È così che una fonte vicina al dossier definisce a ‘Le Mondè la fuga dell’ex Ceo di Renault Nissan Carlos Ghosn dal Giappone al Libano nella notte tra domenica e lunedì scorso. All’ex numero uno del gruppo automobilistico, dopo un fermo durato 130 giorni, era stata concessa lo scorso 24 aprile 2019 la libertà vigilata su cauzione in attesa del suo processo per cattiva condotta finanziaria. L’ex numero uno del gruppo automobilistico ora vive, insieme a sua moglie Carole, in una casa protetta da guardie del corpo. «In Giappone - rileva il quotidiano francese - Ghosn abitava in una casa nel quartiere Hiroo, nel centro di Tokio. La sorveglianza non era delle più strette anche se era assicurata dalla polizia, dall’ufficio dei procuratori e a titolo privato da Nissan».

Secondo “Le Monde” Ghosn «sarebbe fuggito da quella casa per raggiungere un aeroporto discreto dell’arcipelago dove lo aspettava un aereo privato in partenza per la Turchia». L’ex numero uno del gruppo automobilistico «sarebbe entrato in Libano con una semplice carta di identità» avendo anche la cittadinanza libanese. Secondo il quotidiano francese «la fuga sarebbe stata combinata da Carole Ghosn che era con suo marito nell’aereo privato che è arrivato a Beirut. È anche probabile che Carole Ghosn, che dispone, a titolo personale, di importanti mezzi finanziari, abbia organizzato questa “evasione” con i suoi fratellastri che hanno eccellenti relazioni in Turchia».

Il 31 dicembre Carlos Ghosn ha confermato ufficialmente la sua presenza a Beirut. «Ora sono in Libano e non sarò più tenuto in ostaggio da un sistema giudiziario di parte come quello giapponese, in cui si presume la colpa, vige la discriminazione e vengono negati i diritti umani fondamentali». I media giapponesi parlano di «shock» dopo la fuga di Carlos Ghosn dal Giappone e di un forte imbarazzo per il Paese e per il suo sistema di sicurezza. L’esponente del partito liberaldemocratico Masahisa Sato, in un tweet, ha sottolineato che «la sovranità giapponese è stata violata»: «è un grosso problema che il Giappone abbia facilmente permesso la sua fuga illegale».

L’avvocato giapponese di Ghosn, Junichiro Hironaka, ha affermato di aver incontrato il suo cliente il giorno di Natale ma ha spiegato che non era stato messo al corrente delle intenzioni del suo cliente. «È stato come un fulmine a ciel sereno. Siamo sorpresi e perplessi», ha detto all’emittente giapponese Nhk Hironaka che ha aggiunto che crede ancora il suo cliente «innocente» anche se ha definito la fuga di Ghosn «ingiustificabile».

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Giovedì 2 Gennaio 2020 - Ultimo aggiornamento: 03-01-2020 20:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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