Kit del suicidio, la lettera della prof di Trento: «Ho preso tutto online, ho diritto a una morte pacifica»

Scriveva così la professoressa in pensione Antonella D: «Molti anni fa ho cominciato a fare ricerche su internet"

Kit del suicidio, la lettera della prof di Trento: «Ho preso tutto online, ho diritto a una morte pacifica»
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Giovedì 4 Maggio 2023, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 08:50

Un foglio A4 lasciato su un tavolo. «Dopo 20 lunghi anni di dolore cronico, per insonnia, estrema solitudine, intolleranza ai rumori, mi sono procurata le cose necessarie online, ordinandole all’estero, più di un anno fa...». La lettera d’addio non era indirizzata a un destinatario preciso: «Per chi mi trova», c’era scritto in testa. I carabinieri della stazione di Borgo Valsugana (Trento) l’hanno scoperta il 4 aprile scorso entrando in casa della professoressa di Trento di 63 anni morta con un kit del suicidio acquistato sul web. Lei era morta, distesa sul letto. Lo racconta il Corriere della Sera. 

Scriveva così la professoressa in pensione Antonella D: «Molti anni fa ho cominciato a fare ricerche su internet per una morte pacifica — scrive —. La vita a volte è ingiusta, così ora penso di aver diritto alla liberazione e alla pace.

Spero quando leggerete questa lettera di aver avuto successo...».

Kit del suicidio venduto online dal Canada, una donna morta a Trento: caccia a 9 acquirenti in Italia. Cos'è e cosa contiene

Il kit del suicidio: cosa conteneva

Sulla morte della donna indaga ora la Procura di Trento, ipotizzando il reato di istigazione al suicidio. Il fascicolo al momento è a carico di ignoti, ma il nome della professoressa era nella lista clienti di un uomo dell’Ontario di nome Kenneth Law, sedicente ex ingegnere aeronautico e poi chef a Toronto, arrestato dalla polizia canadese, che negli ultimi due anni ha gestito alcuni siti web (ora chiusi dagli inquirenti) vendendo all’estero kit per aspiranti suicidi: mascherine facciali, nitrito di sodio, ma anche bombole di azoto, manometri, tubicini, sacchetti di plastica. Su Kenneth Law indaga da tempo l’Interpol del Canada, dopo la morte di almeno 4 persone nel Regno Unito, dove l’uomo si vantava di aver distribuito i suoi prodotti a «centinaia» di persone.

Gli altri otto italiani che hanno acquistato il kit

Ma ora l’attenzione si è spostata in Italia perché nella sua lista clienti sono stati trovati anche nove acquirenti nostri connazionali, tra cui la professoressa Antonella, originaria dell’Aquila ma da anni residente a Ronchi Valsugana, paesino di 400 anime in provincia di Trento.

L’Interpol Canada, quando ha scoperto i nomi degli italiani, ha avvisato a Roma la Direzione centrale della polizia criminale e subito sono scattate le ricerche: per la professoressa Antonella, però, ormai era troppo tardi. Ma grazie all’impegno di tutte le Questure e delle Compagnie dell’Arma, gli altri 8 della «lista Law» sono stati via via individuati e a scopo probatorio sono anche stati sequestrati loro i kit per la dolce morte. Otto italiani residenti nelle province di Milano, Napoli, Roma, Lecco, Caserta, Bologna, Pavia e Monza, alcuni di loro con gravi problemi psichiatrici e già in cura nei centri di igiene mentale.

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